Ragazza cattiva lo è sempre stata. Magari non cattivissima, ma un pò fuori dagli schemi sì. E poi gira sempre quella storiella: più che artista, bieca manager di sè stessa. Il che non è propriamente una cosa negativa, ma per molti lo è. In una parola: Madonna.
Nel bene e nel male, tra mille polemiche (sulle quali abilmente campa) e qualche bel disco sparso qua e là (a proposito, l'ultimo non era niente male). Qualche volta persino attrice, i risultati però sono sempre stati pessimi. Negli anni Ottanta fece un certo scalpore, perchè raccontò alle ragazzine la favoletta che è bello essere vergini. Tutti dissero di sì poi però, di nascosto, ognuno faceva ciò che voleva. Ed a pensarci bene, tra lei e Michael Jackson gli anni Ottanta non furono così barbosi come molti si ostinano ad affermare. Magari non furono eccitanti da un punto di vista musicale, e chissenefrega, l'importante è esagerare.
Poi però, inevitabilmente, la corda tende a spezzarsi. E tira tira, alla fine si spezza. Gli anni Ottanta finirono e fu la volta dei Novanta. E lo scandalo, quello costruito a tavolino, cominciò a logorare anche i fans più accaniti. "Like a Prayer" (1989) era, praticamente, la stessa cosa di "You Can Dance" (1987), che poi era praticamente la stessa cosa di "True Blue" (1986). L'immagine comincia a perdere consensi, e non basta una colonna sonora, tutto sommato pulitina, ("I'm Breathless") per ritornare agli epigoni di qualche anno prima.
Madonna però, possiede sempre una carta di riserva, il jolly da tirare fuori quando non puoi nemmeno tentare il colore. Prima cosa: il cambio di etichetta. Dalla Sire passa alla Maverick (da lei appositamente creata), si ricostruisce una sorta di identità perduta (non è più una ragazzina, d'accordo, ma insomma, è ancora molto attraente) e sfonda gli argini: questa volta lo dichiara apertamente, è "Erotica". Bel colpo Signora Ciccone!, Lei sì che ci sa fare!.
"Erotica" esce nel 1992 e viene accompagnato da un libro, "Sex", che Madonna fa uscire per l'occasione. Insomma, dopo l'era frivola e scanzonata, è arrivata l'ora dell'era adulta e piccante, quella dove il confine tra pornografia di massa e provocazione d'elité è qualcosa di più di una 'sottile linea rossa'. Meglio comunque non scomodare Terence Malick (e nemmeno Conrad, già che ci siamo) visto che, nonostante il grande battage pubblicitario, "Erotica" è un disco di poco conto, lieve lieve, quasi come una piuma. E troppo poco 'musicale', da deludere persino i fans.
E sì, perchè quello che doveva essere il rilancio in grande stile si rivelerà ben presto un mezzo passo falso, una di quelle cadute che non fanno tanto rumore ma provocano qualche leggero scossone. "Erotica" è un disco che punta tutto sull'immagine, ma che ha poca ciccia, poca sostanza: la musica è banale, o meglio, già sentita, e la dance proposta da Madonna più che innovativa è fuori tempo massimo. Brani da discoteca che nessun deejay passerebbe mai (perchè troppo ricercati) e brani per teenager che nessun bamboccio ascolterebbe mai (perchè troppo complessi). Qualche vecchio cuore di burro, che ha amato Madonna potrebbe anche divertirsi ad ascoltare il disco, ma allora etichettiamo il lavoro per quello che è: un disco per pochi, perchè estremamente noioso. E poco importa che il video che accompagna "Bad Girls" sia più hard che soft, il risultato non cambia, la noia neppure.
E poi le tanto amate trasgressioni: nel brano che dà il titolo all'album, Madonna si dichiara (oibò!) Mistress Sadomaso, e già questa la dice lunga. Gli altri brani sono quello che sono (cioè poco) se si escludono almeno due pezzi abbastanza riusciti: "Rain" (normale amministrazione, ma con una marcia in più) ma, soprattutto, la bella cover di un pezzo jazz di Peggy Lee, "Fever". Un brano rivoltato, nelle mani di Madonna un gran bel pezzone pop, pieno di ritmo e sfumature dance tutto sommato abbastanza divertenti.
Ad accompagnare questa mastodontica operazione mediatica, ecco arrivare puntuale un film simil-promozionale. Trattasi di "Body Of Evidence - Corpo del reato" recitato insieme a Willem Dafo e Joe Mantegna. In cabina di regia un certo Ulrich Edel. Anche qui, come nel disco, atteggiamenti erotici, manette, frustini, corde, palate di sadomasochismo gettate in faccia allo spettatore in maniera tanto volgare quanto innocua. Un film osceno (tralasciamo la trama che è meglio) che venne snobbato dal pubblico e maltrattato dalla critica.
"Erotica" è dunque, come si è potuto notare, un punto di svolta nella carriera dell'artista italo-americana. Come ogni crocevia non è lineare, e procede a zig zag: manca la compattezza di certi album storici di Madonna, manca soprattutto un'idea portante che sorregga la costruzione. Non basta l'erotismo spicciolo e fine a sè stesso, ci vogliono anche, e soprattutto, dei contenuti. E ci vuole la buona musica. L'album comunque, vende circa 5 milioni di copie (non poco!), ma visti i precedenti album di Madonna un risultato inferiore alle aspettative. Una gioia (immensa, per essere sinceri) per tutti quei detrattori che fin dal primo momento non sono mai riusciti a sopportare Madonna: aspettavano un passo falso, ed eccoli accontentati, l'hanno avuto.
Divisa costantemente tra cinema e musica (inutile parlare di "Evita", sarebbe come sparare sulla Croce Rossa), Madonna ritornerà seriamente al lavoro solo nel 1998 con l'album "Ray Of Light", il suo migliore da almeno dieci anni. Poi vennero i tour mondiali, la consacrazione definitiva, gli 'anta' abbondantemente superati, per arrivare dunque ai giorni nostri. Provocante e seducente come sempre, solo con qualche anno in più e l'esperienza che non è mai da buttare: oltre all'immagine, oggi, non sempre ma spesso, c'è anche la sostanza. "Erotica" è un ricordo lontano. E speriamo che stia il più lontano possibile!.
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