Parte III

Miti e leggende

Correvano la fine degli anni sessanta e il mondo oramai era pronto per una nuova coscienza, si diffondevano gli ideali per una nuova umanitá in comunione con se stessa e con madre terra.

Erano solo illusioni e Christian Vander lo sapeva bene. Quell´esperienza mistica di profondo turbamento (causata sembra anche dalla scomparsa di John Coltrane), gli aveva lasciato nello spirito la consapevolezza che l´umanitá non ce l´avrebbe mai fatta da sola a compiere quel salto evolutivo e che l´uomo sarebbe stato condannato a patire per il suo egoismo e materialismo. Non era affatto l´epoca di un rinascimento, ma gli ultimi riflussi di un´umanitá perduta che si aggrappava a ideali splendidi ma fragili come ali di farfalla.

Ecco allora, che surgí la grande intuizione, come la visione di un cammino da percorrere; l´unica salvazione per l´umanitá sará ricevere orientazione da esseri piú evoluti spiritualmente e tecnologicamente e che questo aiuto sarebbe provenuto da un altro mondo.

Vander non perse tempo e nel ‘69 raccimoló a se un drappello di virtuosi che diventeranno il primo equipaggio della nave Magma che partí per il pianeta Kobaia nell´anno successivo.

Il viaggio ebbe un esito positivo e i nostri eroi posero il piede in questo nuovo mondo, sembravano piú l´armata Brancaleone che un´equipe della nasa ma quello che piú contava era la purezza degli intenti piú che la preparazione tecnica. Cosí furono ben accolti e impararono presto il kobaiano, meravigliandosi ogni giorno del grado di sviluppo socio-economico raggiunto dagli abitanti di Kobaia. Tutto ormai era pronto per dare inizio alla seconda fase del progetto; recuperare un´astronave persa nell´orbita di Kobaia e con la stessa compiere un viaggio di ritorno verso il pianeta terra portando con sé alcuni amici kobaiani allo scopo di trasmettere e diffondere la loro filosofia tentando salvare gli uomini dal collasso a cui inevitabilmente erano condannati.

Cosí avvenne e il loro rientro fu acclamato dalle folle e festeggiato dall´umanitá, che ben presto peró assunse un aria di ostilitá nei confronti degli ospiti extraterresti che furono dapprima calunniati e in seguito imprigionati. Avendo peró sottovalutato le capacitá kobaiane, gli uomini non seppero impedire che un messaggio di aiuto giungesse fino al pianeta kobaia che prontamente minacció la terra di distruzione. Cosí i prigionieri furono rilasciati e tornarano alle loro case, lasciando un´umanitá profondamente scossa da quest´esperienza.

 

Parte I

Wurdah Itah

Il periodo successivo a queste vicissitudini, chiamato Theusz Hamtaahk, ossia il tempo dell´odio, é all´ interno dei miti magmiani un momento storico oscuro, una sorta di medioevo futuristico, un momento di transizione che si concluderá con la venuta del profeta e filosofo Nebher Gudatth. Questo momento storico o ciclo, é diviso in tre fasi la seconda delle quali é rappresentata dal Wurdah Itah, album la cui genesi si svolse in modo assai singolare. Ideato e suonato nella primavera del `71, venne ripreso solo dopo la pubblicazione del Mekanik Destruktiw Kommandoh. La prima registrazione avvenne su nastro, il quale venne sentito da un tal Yvan Lagrange che se ne appassionó e lo trovó perfetto per il film che stava girando. Dopo aver visto il film, Vander, anche se non troppo convinto, accettó. Fu cosí che il Wurdah Itah diventó una colonna sonora.

La registrazione avvenne, non so per qual motivo, con il gruppo ridotto all´osso; Christian e Stella Vander, Jannick Top e Klaus Blasquiz. Incredibilmente peró il risultato si rivela estremamente compatto, l´assenza dei fiati e della chitarra mettono in risalto il piano, sedotto e dominato dallo stesso Vander e il coro di Klaus, Stella e Christian. Ancora oggi Vander sostiene che questo sia, "il piú fedele riflesso della vera atmosfera dei Magma". Paradossalmente, l´album viene pubblicato a nome di Christian Vander, scelta giustificata dall´idea che fosse una pubblicazione provvisoria in attesa di registrare un disco con la band al completo. Fa parte dello spirito dei Magma una gestione orrizontale, non sarebbe stato infatti corretto nei confronti degli assenti pubblicare il lavoro a nome Magma.

Un mese dopo la pubblicazione del disco i Magma giá stavano lavorando a Kohntarkosz e il Wurdah Itah in studio non venne mai piú registrato. Le due uniche versioni ad essere disponibili, per quanto mi risulta sono dal vivo; un´estratto di poco piú di quindici minuti uscito nell´ interessante Les voix de Magma del ´92 e nella trilogia Theusz Hamtaahk registrata e pubblicata nel 2001, finalmente completa dopo trent´anni, che riunisce per la prima volta il primo movimento col Wurdah Itah e il Mekanik Destruktiw Kommandoh del quale peraltro esistono numerose versioni giá pubblicate.

 

Parte II

Duemila

Una sorta di nuova giovinezza ha inebriato i Magma del nuovo millennio, conquistando gli anni duemila con performance di grande valore artistico che testimoniano la grandezza di questo gruppo francese. Credano esistano pochi altri esempi di coerenza e assiduitá artistica nel portare avanti un certo stile, nel nostro caso lo Zeuhl, per oltre quarant´anni senza perdere quel luccichio. Nessun cambiamento o innovazione, (escludendo i musicisti coinvolti) e che farsene d´altronde di novitá quando si é in grado di elevare l´arte suprema sopra le barriere dei tempi e delle mode, di ergere un ponte fra il remoto e il sogno, di racchiudere trent´anni in un battere di ciglia. Cosí é Christian Vander e i Magma, forse gli unici archeologi rimasti in grado di rimettere a lucido tesori nascosti negli anni d´oro del progressive.

Sará uno di questi, l´oggetto di cui mi occuperó nel mio prossimo umile scritto.

A buon intenditor poche parole...

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