Un uomo in blues. Ha scritto una quantità immane di capolavori nei primi dieci anni di carriera, unendo la canzone melodica napoletana a musicalità prettamente esterofile (il blues, il jazz, il rock, la saudade sudamericana), in uno dei connubi memorabili della musica italiana. Musicista strepitoso, circondatosi sempre di giganti, un poeta urbano napoletano. Il periodo d’oro ovviamente è quello 1977-1985, ma fino ai primi anni 90’ si è mantenuto su ottimi livelli. Dopo un declino sempre più netto, che però non tocca minimamente quanto fatto prima. Ci manchi, Pino.
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