Secondo me, merita davvero fino a "Sotto la pioggia" ('82). Poi da "Cuore" ('84) inizia un netto cambio di sonorità, troviamo un Antonello un po' più commerciale, meno votato alla denuncia sociale ma con ancora una grande inventiva. Discorso analogo si può fare per "Venditti e segreti" ('86) e "In questo mondo di ladri" ('88): due dischi molto simili tra loro, un po' meno ispirati dei precedenti ma ancora originali e spontanei. Dagli anni 90 però meglio tenersi alla larga, dischi al limite dell'orrido. La peggiore parabola discendente della canzone d'autore italiana (se la gioca con Bennato). Peccato.
Ditta

Voto: DeRango ™: 2,92

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