Un editoriale su Scott Weiland e gli Stone Temple Pilots

Dopo aver letto una recensione su questo sito relativamente l'ultima pubblicazione de gli Stone Temple Pilots, incuriosito dai suoi contenuti e sulla discussione che è seguita, mi sono documentato brevemente sul conto di questo gruppo che conosco ma che non ha mai storicamente fatto parte dei miei ascolti. In particolare ovviamente più che sui contenuti della loro musica, mi sono interessato alle vicende che hanno riguardato i diversi cambi di line-up dal 2015 ad oggi e che hanno scatenato una specie di dibattito in merito alle scelte operate dal nucleo storico de gli STP composto dai fratelli DeLeo e il batterista Eric Kretz. Fatti che proverò a commentare dalla posizione privilegiata di non essere uno storico ascoltatore della band e quindi pertanto privo di qualsiasi tipo di coinvolgimento emotivo relativamente i fatti.

I fatti sono che nel 2015 Scott Weiland, che morirà alla fine di quell'anno mentre è un tour con la sua nuova band, veniva praticamente 'licenziato' dagli altri componenti della band, che peraltro vincevano anche una causa nei suoi confronti relativa alcuni diritti come l'utilizzo del nome. Contemporaneamente lo sostituiscono, in via provvisoria, con il frontman dei Linkin Park, Chester Bennington e poi, recentemente, con Jeff Gutt.

Nel commentare la vicenda trascurerei, se possibile, tutta la parte relativa la question dei diritti. I cosiddetti aspetti legali. Non che questi abbiano un carattere secondario ma non incidono in ogni caso (se non in maniera negativa) su possibili riflessioni relative le scelte del gruppo in merito alla posizione di Scott Weiland e l'opportunità di continuare il progetto STP senza la sua presenza.

Non considererei altresì ogni possibile giudizio su Jeff Gutt che mi sembra di capire sia emerso come concorrente di un programma televisivo, qualche cosa che come tale sicuramente lo marchia in maniera negativa e indelebile presso i fan storici e più duri e puri della band.

Mi concentrerei invero solo su se e come valutare la scelta di portare avanti il progetto STP senza un elemento fondamentale come Scott Weiland e dopo la sua morte, consdierando che questi abbia contribuito in maniera pesante alla storia della band (più o meno di altri non lo so, ma non è rilevante) e che comunque di questa egli costituiva in qualche maniera il simbolo, perché era sempre e comunque il frontman di una band sicuramente popolare (penso di non sbaglaire se dico che gli STP siano una band che abbia un rapporto forte, praticamente viscerale con il proprio pubblico) e in cui il seguito in qualche maniera si identifica perché immediatamente riconoscibile in maniera simbolica e anche se vogliamo 'iconografica'.

Adesso la storia della musica è piena di esempi di situazioni che possono essere comparate a questa che menzionarle tutte è impossibile. Faccio tre esempi.

1. Brian Jones. Il suo contributo alla nascita e al suono dei Rolling Stones fu determinante. Eppure egli fu di fatto licenziato da Mick Jagger e Keith Richards. Poco dopo morì in circostanze mai del tutto chiarite. Con un certo cinismo gli Stones ritornano praticamente mai su questa questione che pure costituisce uno dei tanti motivi di critica (inevitabile) alla band più grande della storia del rock and roll.

2. Ian Curtis. Dopo il suo decesso Bernie e gli altri decidono di continuare comunque a suonare assieme e con Gillian Gilbert danno vita ai New Order, che via via si distaccheranno dal sound tipico dei Joy Division, facendo la storia della musica britannica negli anni ottanta. Anche loro hanno ricevuto comunque delle critiche negli anni: per avere continuato; per avere cambiato sound. Non hanno suonato le canzoni dei Joy Division per molti anni prima di ricominciare a farlo. Poi dopo che Bernie ha rotto con Peter Hook abbiamo adesso una ulteriore situazione di contrasto e che richiama le critiche dei fan storici del gruppo (oppure dei gruppi...) e in cui i New Order senza Peter Hook e questi da solo continuano a suonare sia le canzoni del repertorio Joy Division che quelle dei New Order.

3. Andrew Wood. Al suo decesso Stone Gossard e Jeff Ament sciolgono i Mother Love Bone e ricominciano da zero con i Pearl Jam.

A questo punto secondo me, senza andare ulteriormente avanti nella rappresentazione dei fatti, ci dobbiamo fare due domande fondamentali.

La prima domanda è: perché gli Stone Temple Pilots abbiano deciso di continuare a suonare e ritenuto di farlo continuando a adoperare lo stesso nome e senza fondare da zero un nuovo progetto.

Da una parte, è evidente, si potrebbero menzionare quelle che sono ragioni di opportunità a livello di visibilità e sul piano commerciale; dall'altra però, perché no, si potrebbe richiamare anche il forte legame emotivo a una storia o a una pagina di storia che evidentemetne non considerano chiusa nonostante la morte di Weiland. Quest'ultimo è un punto di vista che si può condividere oppure no. Considerare più o meno discutibile. Però, chi lo sa, immagino che come ci siano dei fan contrari al prosieguo di questa storia, ce ne siano anche altri che invece siano contenti di poter ancora vedere dal vivoo suonare gli STP.

La seconda domanda è tuttavia più importante e non riguarda tanto chi possa dire che cosa sia giusto o sbagliato fare in questi casi, ma fino a che punto le decisioni di questo tipo riguardino solo direttamente i membri del gruppo e non una 'comunità' più ampia e che comprenda anche i fan storici della band. Certo, sul piano della autodeterminazione e rivendicazione alla propria libertà personale (sacrosanta) e in termini puramente legali è ovvio che i fratelli DeLeo e Eric Kretz possano e debbano (tanto più dopo aver vinto una disputa giudiziaria) fare delle scelte in piena autonomia e secondo quello che è il loro sentire. Ma sul piano invece diciamo etico e morale, sul piano puramente emozionale, gli ascoltatori e i fan della band dovrebbero avere anche loro un ruolo in questa cosa oppure no? E se la risposta è 'Sì': in che misura?

Penso che rispondere in maniera netta a questa domanda sia difficile. Non riesco personalmente a quantificare quanto questa cosa possa essere rilevante, ma questo non c'entra niente con il caso specifico. Penso che quando fai della musica tu lo faccia per entrare in comunione con i tuoi ascoltatori e che quindi questi abbiano un ruolo fondamentale in quello che fai. D'altro canto questo può succedere se e solo se tu fai quello che senti di voler fare. Voglio dire che se uno suona tanto perché sia costretto a farlo alla fine te ne accorgi e in questo senso sarebbe forse o tendenzioso oppure fallace sostenere che ci siano esclusivamente ragioni di convenienza nel portare avanti questo progetto. Giudicare da fuori se sia moralmente giusto o sbagliato continuare dopo la morte di Weiland del resto non è possibile. Giudicare se invece questa cosa abbia 'storicamente' un senso può essere possibile, ma qui il giudizio di ciascuno è individuale tanto quanto quello dei diretti interessati.

Quanto ci appartengono veramente i presonaggi pubblici del mondo della musica e dello spettacolo. Persino della politica. Ma soprattutto, mi domando, se questi non facessero comunque delle scelte, come potrebbero essere definiti e considerati come tali. In qualche modo sono proprio le loro scelte e le loro decisioni e le reazioni del pubblico a tenere in piedi questo legame tra la band e i suoi ascoltatori in quello che si traduce in un vero e proprio show. Questo nel caso di una band conta tanto quanto i contenuti delle loro canzoni e un ascoltatore penso possa giudicare se le loro scelte siano più o meno giuste tanto quanto possa considerare se le sue canzoni siano più o meno buone. Perché funziona così: queste sono le regole del gioco.

Ma questo penso che gli STP lo sappiano benissimo. Lo sapeva anche Scott Weiland. La domanda è se noi che assistiamo a questo 'spettacolo' facendone comunque parte, siamo più o meno consapevoli di questa cosa. Forse, per quanto una scelta come questa ci possa in qualche modo toccare profondamente (perché no), la cosa più giusta è comunque relativizzare i fatti e considerarli nella loro giusta dimensione. Avere sostituito Scott Weiland con un nuovo cantante non è esattamente come profanare una tomba. Nessuno infatti in ogni caso ti potrà togliere quello che è il tuo vissuto e quelle che sono le emozioni che una certa musica ti ha dato e che potrà continuare a darti ieri come oggi ogni volta che la ascolterai.


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