L'odore dei giornali

Ebbene si, giunto alla mia veneranda età, comincio a leggere i giornali dalle pagine finali, ovvero sport, spettacoli, cultura...

Poi, li mi fermo...

E massimo massimo do un'occhiata all'amaca di Michele Serra, più che altro perché sa scrivere.

Attenzione, non è che ne vada fiero, anzi per molti versi mi dispiace.

Anche perché io sono figlio di ex giornalai e ho passato l'infanzia tra l'odore dei giornali appena arrivati e ancora oggi vedere un'edicola mi da un'emozione particolare...

Eppure è così, non me ne frega più un cazzo di niente, anche adesso, con le elezioni alle porte. Ma, ripeto, non ne vado fiero...

Da sempre appartenente a una sinistra ideale e quasi anarchica, rimpiango i tempi in cui si credeva che l'agire quotidiano e l'interesse per le cose fosse, non un dover essere, ma un piacere...

Quel che io penso del mondo è che è un groviglio di ingiustizie varie, dagli ultimi/ultimissimi dei paesi più degradati fino all'irrigidimento di un Giandomenico Fracchia nell'ufficio del dirigente supremo...

Quel momento di Paolo Villaggio credo rappresenti davvero, e nel modo più perfetto, tutti gli aspetti aberranti (psicologici e sociali) della condizione lavorativa dei più...

La subordinazione, per usare una sola parola...

Eppure, eppure, aldilà di tutti gli snobismi, e del fatto che noi tutti si sia diventati semi artisti per sfuggire alla malinconia, non si può dir niente di più giusto che: “tutti dovrebbero guadagnare 2000 euro al mese.”

Tutti, ma proprio tutti, dallo splendido artista alla persona più semplice, che la sedia sulla quale sono seduto adesso è importante quanto i quattro versi di un poeta greco.

Ma è importante solo se viene costruita come in leggerezza, in uno spirito di comunanza con gli altri dove la subordinazione sia solo un lontano ricordo.

Allora, credendo questo, come mai il vostro luludia si disinteressa completamente di quanto accade? Semplice, il vostro luludia ha una certa età e si è, come dire, un po' stancato...

Il vostro luludia è pure un ex bambino prodigio, uno di quelli che avrebbe potuto benissimo fare la scelta di tanti suoi compagni di scuola che sono diventati, che so, segretari della cgil, assessori, direttori di banca...

Avrei potuto farlo, si...

Però, chissà perché, io e i miei amici abbiamo sempre schifato scelte di questo tipo...

Siam stati come preveggenti, certo, ma quanto sarebbe stato comodo farlo anche noi, che adesso andremmo in giro con quella maschera di sicurezza in volto, tranquilli come il sole...

Però no, non l'abbiamo fatto...

Avevamo già capito che il mondo non cambia (se non negli aspetti puramente esteriori) e che l'unica cosa possibile è soltanto l'agire di ogni giorno, non tanto politico, ma umano...

Testimoniare, insomma...

Testimoniare una diversità, non dico orgogliosa che già nell'orgoglio c'è qualcosa che non va, ma una diversità tranquilla, come a dire noi ce ne fottiamo delle vostre beghe...

Il colpo di grazia è stato poi dato dalla mancanza di orizzonte...

Che l'utopia non esiste più...

Il non luogo, quello che mai avverrà e che tutti un tempo han creduto potesse avvenire di li a poco...

Certo, era solo una leggenda di libertà, ma la scomparsa di quell'orizzonte, sempre un passo più in la, non ha fatto altro che portare la politica a essere solo e soltanto accaparramento di poltrone.

Non so...e voi?

Voi continuate ad interessarvi al mondo?

Io no...

E, fighissimo e sperduto,vivo perso nei miei sogni ...

Ps: il signore che sta nell'edicola che ho messo come immagine assomiglia al mio babbo...


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