Libertà di voto

Non so Voi,

ma Domenica 4 marzo penso proprio che non ce la farò a stare a casa e alla fine mi presenterò al mio seggio: nonostante tutto credo ancora nella partecipazione del cittadino ai processi democratici.

Farò registrare la mia presenza all'interno del seggio consegnando la scheda elettorale personale agli scrutatori e chiederò successivamente al presidente di seggio di verbalizzare questa semplice dichiarazione:

“Non partecipo al voto in quanto il sistema elettorale non mi garantisce un voto libero, uguale e che conti davvero, come garantito dall’articolo 48 della Costituzione, dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e dal Patto internazionale sui diritti civili e politici.”

Il diritto di rilasciare dichiarazioni a verbale è riconosciuto: se il presidente del seggio non lo conosce, basta che gli si dica di prendere il punto 17.7 del Manuale di seggio 2018 (precisamente le pagine 75 e 76).

Ora:

questo può sembrare uno sterile esercizio di disturbo che al massimo potrebbe creare dell'inutile scalpore nel malcapitato seggio presieduto dal Presidente e i vari (quasi sempre ignari di qualsiasi cosa) signori Rappresentati di Lista presenti all'interno del seggio.

Ma le cose non stanno (esattamente) così.

Se dopo questa verbalizzazione dovessi decidere di non ritirare la mia scheda di voto, risulterò tra gli astenuti.

Se invece ritirerò la scheda di voto e la riconsegnerò senza entrare in cabina elettorale, il mio voto risulterà come scheda nulla.

Considerato che con questo obbrobrio di legge elettorale hanno deciso di privarci definitivamente della Libertà di voto,

RIPRENDIAMOCELA.

DioG_à!


Carico i commenti... con calma