JFK, suo padre e Sam Giancana

JFK è generalmente considerato un politico illuminato e lungimirante. Ma fu presidente per due soli anni, dal 61 al 63, un periodo troppo breve per esprimere un giudizio netto. Il fallito assalto alla baia dei porci (volto a rovesciare il regime di Fidel Castro) è da ascrivere alla sua indeterminatezza, la conseguenza fu la crisi missilistica coi russi che portò il mondo sull'orlo della guerra nucleare. Vediamo di provare a capire cosa c'è dietro la sua elezione e anche la sua morte. Sono due le figure che hanno determinato il suo destino. Anzitutto il padre...

Joseph Patrick Kennedy Sr. era una figura di spicco del partito democratico, ed anche uomo d’affari di successo. Fece fortuna acquistando e fondendo insieme diversi studi cinematografici e contrabbandando alcool durante il proibizionismo. Dal 1938 al 1940 fu ambasciatore degli Stati Uniti, nel Regno Unito. Aveva la ricchezza, l’influenza e le connessioni giuste per raggiungere la Casa Bianca. Tuttavia la simpatia che nutriva verso Hitler, indussero Roosevelt a richiamarlo in patria. Così, l'ambizioso patriarca della famiglia più famosa degli Stati Uniti, spostò sui suoi figli, il desiderio di diventare presidente degli Stati Uniti. Dopo la morte del primogenito in un incidente aereo, si concentrò sulla carriera politica del suo secondo figlio, John Fitzgerald Kennedy.

Sam Giancana, fu uno dei più potenti boss mafiosi americani. Iniziò la sua carriera criminale negli anni '20. Ex guardiaspalle di Al Capone, divenne uno dei boss mafiosi più ricchi e potenti negli USA degli anni ’60 e capo indiscusso della temutissima “Chicago Outfit”. Personalmente ritengo verosimile che sia stato Joseph P. Kennedy, (tramite Frank Sinatra) a mettersi in contatto con Sam Giancana, per ottenere i voti che gli poteva procurare il boss di Chicago. Molti giornalisti che si sono occupati del caso, affermano che sia stato il principale artefice della vittoria John Fitzgerald Kennedy alle elezioni del 1960. Gli storici, che hanno rivisitato le liste elettorali, calcolano che 15 mila morti abbiano votato, così Kennedy vinse con 9 mila voti di maggioranza. Il Boss di Chicago sperava di poterne trarre vantaggio, ma...

... dopo l'elezione, JFK nominò suo fratello Robert ministro della giustizia. Come prima iniziativa, Robert Kennedy accelerò la campagna contro il crimine organizzato. Durante il suo mandato, le condanne contro i mafiosi aumentarono in modo esponenziale. Questo non fece piacere a Sam Giancana. Il boss di Chicago aveva l'audacia e i mezzi per compiere l'attentato a JFK. il vero assassino del presidente è presumibilmente John Roselli, "Handsome Johnny". Fonti ben accreditate rivelano che fu lui a sparare con un fucile di precisione, su ordine del suo capo. Giancana sarebbe stato anche reclutato dalla CIA per assassinare il nuovo leader cubano Fidel Castro che aveva preso il potere nel 1959. Il piano tuttavia non fu mai messo in atto. Con riferimento a quell'episodio, Giancana ebbe modo di affermare spavaldamente che la mafia e la CIA erano due facce della stessa moneta.

Secondo lo: United States House Select Committee on Assassinations, (un organo istituito nel 1976 per investigare sulle circostanze della morte di John Fitzgerald Kennedy e di Martin Luther King). È ritenuto il mandante dell'assassinio del presidente Kennedy.

C'è anche la versione di Judith Exner, moglie dell'attore William Campbell. La riporto anche se non la ritengo molto attendibile. Nel 1975 dichiarò che era stata l'amante di John Kennedy. "La notte prima delle primarie in New Hampshire ci incontrammo all' hotel Plaza di New York", ricorda. "Facemmo l'amore tutta la notte. John non mi parlò una sola volta di politica. Era un amante molto attivo". La Exner dice che Kennedy era avido di pettegolezzi su Hollywood e in particolare su Sinatra. Quando seppe che Sinatra conosceva Sam Giancana, Kennedy chiese all'amante di procurargli un incontro con il boss mafioso. Il meeting avvenne all' hotel Fontainebleau di Miami, in piena campagna elettorale: secondo la Exner, il candidato chiese l'appoggio e i soldi della mafia per la sua campagna. John Kennedy non sarebbe mai diventato presidente senza il nostro aiuto, le dirà in seguito Sam Giancana.

Ho letto alcuni alcuni articoli sui rapporti tra I Kennedy e Giancana, mi sembra interessante riassumerli in un editoriale, perché le conclusioni a cui giunse la commissione Warren (Lee Oswald fu il solo esecutore dell'omicidio), istituita nel 1963 dal Presidente Lyndon B. Johnson non mi hanno mai convinto.


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