Alta Val Bognanco

Albeggia quando raggiungo in automobile La Gomba, quota 1250 m., da dove inizierà la mia escursione. Zaino il più leggero possibile, scarpe da trekking da poco acquistate e si parte. In solitaria, come piace così tanto al sottoscritto. Ho controllato per filo e per segno il percorso da seguire scaricando la traccia GPS sul telefonino; tra andata e ritorno dovrò percorrere una ventina di chilometri, con un dislivello a salire che supera abbondantemente i 1000 metri. Non ho fretta, mantengo un passo tranquillo ed i primi due chilometri attraversano una bella mulattiera in un bosco di conifere. Il sole deve ancora sorgere, l'aria è frizzante il giusto; intorno a me la quiete, il silenzio più profondo. Non potete immaginare quanto amo questi doni della natura. Giungo senza problemi al primo "strappo" i famigerati "14 tornanti" dove d'improvviso le pendenze da superare si fanno aggressive. Sono poche centinaia di metri, ma salgo di quota in maniera esponenziale. Ecco il sole spuntare dietro la solenne vetta del Pizzo Montalto ed il sentiero ritorna ad essere molto più facile da seguire; prima breve sosta per togliermi il leggero maglione indossato. Rimango in maglietta, anche se la temperatura esterna si mantiene frizzante; mai sofferto il freddo e queste temperature, non ci saranno più di 10 gradi, sono un autentico toccasana. Il viaggio prosegue fino all'alpeggio ormai tristemente abbandonato di Oriaccia; un altro traverso arduo, facendo le dovute attenzioni ad alcuni passaggi di relativa difficoltà visto che alla mia sinistra si aprono profondi dirupi, e sono alla Croce del Vallaro (1850 m.). Doverosa un altra sosta perchè il panorama è davvero gigantesco: vedo in fondo alla vallata che sto attraversando Domodossola e la sua piana, la cresta montuosa che divide l'Ossola dall'impervia e selvaggia Val Grande, parte della Valle Antigorio, la Valle Vigezzo...ma non posso fermarmi a lungo perchè avrò percorso 5 chilometri e me ne mancano almeno altrettanti per concludere l'ascesa al Passo di Straciugo. Non scendo al rifugio del Vallaro, ma prendo un percorso più diretto verso il Passo di Campo; questo è il tratto più difficile della giornata, una serie di tornanti duri da superare, pendenze che mettono alla prova la mia resistenza, le mie gambe, il mio fiato; minuti tosti, il Passo si avvicina e lo raggiungo; mi merito un altra breve fermata ristoratrice. Ho ormai superato la fatidica quota dei 2000 metri ed inizio a vedere, anche se distante, il traguardo. Ciò mi rincuora e si riparte verso i meravigliosi laghi di Campo: acque cristalline, pure, gelide. Qualche nevaio entra ancora nel terzo lago, quello più bello e posto più in alto rispetto ai suoi fratelli più piccoli. Altro traverso che devo affrontare, altre pendenze da sostenere; ma ormai ci sono. Poche decine di metri, gli ultimi durissimi perchè l'acido lattico ha preso possesso dei miei arti inferiori. Sono in cima, sono arrivato. Un vento fortissimo mi accoglie, ma non mi disturba. Quota 2350 raggiunta in poco più di 3 ore di cammino; ho mantenuto una buonissima media e sono contento. Credetemi a parole mi risulta difficilissimo quantificare, descrivere che cosa provo in questi momenti. Una gioia infinita; sarò banalissimo lo so ma mi sembra di essere in Paradiso. Non ho incontrato nessuno nel mio peregrinare: quello che cercavo, quello che desideravo più di ogni altra cosa oggi. Davanti a me il Canton Vallese in territorio Svizzero, il trittico del Sempione (tre imponenti cime che raggiungono i 4000 metri di altezza). Alla mia destra il filo di cresta che sale, con un percorso molto difficile ed adatto per escursionisti esperti, fino al Pizzo di Straciugo, la cima più elevata di questa parte della Val Bognanco. Scatto tantissime foto e quel video che ho postato ieri negli ascolti e che ben rende l'idea della solennità del luogo raggiunto...

Era il 2 Luglio del 2019...sembra passato un secolo...

Passerà questo periodo assurdo...passerà questa forzata reclusione...ci ritornerò la prossima estate...e non sarò solo perchè ho promesso a qualcuno del sito di portarlo con me...

Ad Maiora.


Carico i commenti... con calma