La Grande Pandemia del 2020

E’ un mostro la Storia. Un drago a tre teste e, con le sue tre bocche, mastica e stritola il tempo e le ossa e le divinità coi loro simulacri.

Vola alto, troppo alto per ascoltare urla e bestemmie. Non sa delle vittime, non conta il tempo e si fa beffe della direzione del vento.

E se ne fotte dei fatti.

Coi fatti ci fai, al massimo, la cronaca.

Però certe volte scende a volare più in basso, si diverte a sfiorare i tetti e, se hai pazienza e scruti con attenzione, e stai attento ai segni, magari (dico magari!) la riesci ad intravedere.

Se la riconosci!

Ecco, in questi giorni, io sto qui e scruto dalla finestra e mi sento un po’ come quel topolino.

Quello di quella vecchia storiella….

Fuori dalla finestra c’è “La Grande Pandemia Del 2020” ed io lo so che, nascosta lì dietro, c’è anche la Storia.

Socchiudo gli occhi e mi sforzo di guardare.

Vedo la gente che canta dai balconi, le bandiere che sventolano, gli Inni.

I vip che lanciano richiami bonari, i potenti con lo sguardo smarrito e le mascelle serrate che prendono decisioni improrogabili.

Le immagini televisive di eroi sfiniti che combattono la battaglia in prima linea, di poliziotti impettiti, di commercianti smarriti, e di chi è costretto a lavorare, e di chi non sa se tornerà a lavorare.

I morti senza nome, le pubblicità televisive che continuano ad essere sempre le stesse, le file ai supermercati.

E la gente alle finestre che aspetta….

Ma questi sono solo fatti, cartoline, spettacolo.

E’ cronaca.

La Storia è altro. La Storia verrà dopo.

Perché “La Grande Pandemia Del 2020” come tutte le cose, ad un certo punto, finirà.

Gli scampati usciranno dai loro ricoveri. Intellettuali e pensatori, preti e politici, complottisti, poeti e scrittori, registi, astrologi, santi e buffoni ci spiegheranno cosa è successo. Ce lo racconteranno e riracconteranno e lo analizzeranno e ce lo sviscereranno.

E ci spiegheranno che dovranno esserci delle conseguenze.

Che “c’è stata la Grande Pandemia del 2020, non lo sai?” Che dovremo rimboccarci le maniche, che “uniti ce la faremo”, che “mica può essere di nuovo come prima?”, che non ci faremo ricogliere impreparati.

Ma il problema è che qualcuno ha dovuto tirare fuori i soldi e che – non ce lo ha detto – ma era solo un prestito!

Adesso tocca restituirlo.

Analisi e conseguenze saranno consegnate ai libri di storia. Studenti annoiati snoccioleranno cifre, date, teorie a professori altrettanto annoiati che assegneranno il capitolo sulla “Grande Pandemia Del 2020”.

Le strade saranno piene di reduci.

“E tu c’eri?”, “ Tu te la ricordi?”

“Te la ricordi “La Grande Pandemia Del 2020”?”

E così, io mi sforzo di interpretare i segni. Socchiudo gli occhi e scruto nella notte.

E mi sento come quel topolino.

Quello di quella vecchia storiella….

Si, la storiella è vecchia ma, magari, non tutti la conoscete.

E, insomma, c’è questo topolino affacciato all’ingresso della sua tana che scruta nella notte.

Ad un certo punto vede un pipistrello.

Allora tutto eccitato si precipita dalla mamma:

-“Mamma, mamma” – urla – “Ho visto un angelo!”


Carico i commenti... con calma