Il segreto della felicità
Quale è il segreto della felicità?
Non sono uno scienziato e neanche un filosofo di professione, ma voglio immaginarla.
Pensare sempre e solo al presente e al futuro nella speranza e convinzione di trovare in esso la ragione e la “causa” di tutta la tua vita.
A differenza di una pallottola argentata sparata dal mare in direzione del cielo, destinata prima o poi a fare il viaggio di ritorno e a perdersi nuovamente nell’oceano.
Guidata solo dalla gravità, senza altra causa del suo percorso che non sia la gravità stessa ed il modo in cui è stata sparata.
In questo siamo diversi, per dono divino, o del caso, da tutti gli esseri viventi.
Ed il passato perso, gli anni andati?
La pallottola, se lo desidera, può tornare indietro seguendo il percorso inverso, fino al momento in cui ha spiccato il volo, senza violare nessuna legge fisica.
Ma questo fa parte della felicità della pallottola, non della nostra...
Noi possiamo e dobbiamo solo ricordare, senza esagerare, con nostalgia a volte amara, intrisa di rimpianti e rimorsi, a volte dolce, ma mai avvelenata dal rancore che tarpa le ali a quel che resta del nostro volo, il cielo che abbiamo attraversato.
Noi siamo semplici esseri umani.
“Più simili ad arcobaleni e miraggi che ad architravi o macigni, sospesi fra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande, siamo imprevedibili poemi che scrivono se stessi, vaghi, metaforici, ambigui, e a volte straordinariamente belli” (B. Pascal/D. Hofstadter)