Battiato e la vispa Teresa
Una prima cosa la devo confessare.
Io non sono mai stato un fan scatenato di Franco Battiato, per cui chi vuole mi può accusare di essere uno di quei necrofili musicali, modaioli e senza pudore, che si appassionano davvero a certi artisti solo una volta che sono passati a miglior vita nel cordoglio generale.
Ma Battiato merita qualche parola anche da parte mia, forse perché solo in questi giorni ho deciso di conoscerlo ed esplorarlo davvero, come artista e come uomo.
Ma cosa c’entra la vispa Teresa con Battiato?
Niente, ieri una scena che mi si è presentata davanti agli occhi, e che ho immortalato nella foto sopra, mi ha ricordato un episodio della mia infanzia.
Giorni d’estate, la strada per mare, in macchina con mia madre, mia nonna e mia sorella, ad un certo punto una svolta, sulla sinistra uno spiazzo di verde, un prato e, in mezzo al verde, quasi sul ciglio della strada, un albero fronzuto, e seduta sotto l’albero una signora dai vestiti colorati che non si poteva non notare..
“Mamma, ma che fa quella signora?”.
“Niente, quella è la vispa Teresa” (che avea tra l'erbetta a volo sorpresa gentil farfalletta..).
Beata ingenuità, avrei voluto mantenerla per sempre, o almeno trasformare il mio credere in tutto, tipicamente infantile, in qualcosa di davvero bello e unico come è probabilmente successo a Franco Battiato, ecco, appunto..
Franco Battiato era un meraviglioso folle, punto, e lo ho capito un po’ di più documentandomi, in questi giorni, soprattutto da video su youtube.
E da adesso in poi le mie parole avranno solo la forma di impressioni e libere associazioni, alcune riuscite, alcune meno, comunque di riconoscimento della grandezza e unicità di Franco Battiato.
Le prime canzoni che mi vengono in mente, spero le meno scontate.
“Le leggi dell’universo non sono quelle di questa città” (Vasco Brondi, “Mezza nuda”).
“Che la geometria sentimentale” (Dente, “Geometria sentimentale”).
Sarebbero mai esistite queste parole, in queste canzoni, senza Battiato?
“Di esseri umani ce ne sono tantissimi nell’universo, se mai di un genere diverso, e ogni tanto passano da un pianeta ad un altro”.
"Purtroppo oggi i marziani se lo sono ripreso" (citazione da un commento su YouTube).
“Ci sono alcuni, ed io sono fra loro, che hanno ricordi prima di entrare nello spermatozoo”.
La ribellione alla più scontata razionalità, forse.
Luminosissimo oscurantismo spirituale.
Parole e frasi cosmiche prive di senso terrestre.
Meraviglioso complottista dello spiririto.
“Stiamo perdendo un certo grado di coscienza”.
Stiamo diventando insetti meccanici.
“Lasciamo da parte Darwin che ne ha sgarrate davvero tante, pace all’anima sua”.
Mi sarebbe piaciuto assistere ad un incontro fra lui e Daniel Dennett, o il nostro Odifreddi, ne avremmo sentito delle belle…
Il pianto mentre cantava "La canzone dell’amore perduto” di De Andrè.
“‘Non penserai che io sia così misero da giudicare una persona in base al modo in cui mi tratta”.
“In parlamento troie disposte a tutto”.
Uno sguardo fisso nell’assoluto, con due piedi nella realtà quotidiana.
Prendersi gioco e ridere del mondo, amarlo ed odiarlo, sognando l’infinito.
Oggi ho rifatto la strada verso mare, sono arrivato alla svolta, dopo anni mi sono concentrato nell’osservare di nuovo lo spiazzo.
L’albero fronzuto non c’è più, e neanche la vispa Teresa.
In compenso c’è una foresta di alberi-cespugli che “il guardo escludono”, chissà cosa c’è oltre.
“Torneremo ancora”.
Lo spero, sarebbe triste finisse davvero tutto qui.