Wicked Game (quella che fa "Noooaaaaaa...")

Sono andato a dormire che le voci su un impossibile addio di Ronaldo alla Juve si rincorrevano isteriche sui social e sui siti.
Mentre scrivo sono le cinque del mattino e pare proprio che Narciso se ne andrà al City. Non si conoscono ancora i dettagli, ma l’accordo sembrerebbe essere stato raggiunto.

Nel frattempo, il Milan ha perso a zero Donnarumma, che ha pensato bene di andare a giocare nel campionato più di merda d’Europa per “diventare il numero 1” e ha impiegato 3 settimane per trovare qualcuno che gli scrivesse su Instagram un messaggio di saluto.
L’Inter si è liberata di un allenatore vincente, ma affetto da dismenorrea cerebrale conclamata, e ha venduto Lukaku e Hakimi, incassando una carriola di soldi. Lukaku non ha aspettato nemmeno di avere superato il controllo passaporti che già stava baciando la maglia del Chelsea.

Laporta ha detto che attualmente il monte ingaggi del Barcellona copre il 105% degli incassi (non dell’utile). Senza lo stipendio di Messi, si arriva al 95%.
E così anche Messi è andato a giocare per gli sceicchi nello stesso campionato più di merda d’Europa di cui sopra. Mbappè dice che io ho ragione, che quel campionato è una vera merda, quindi lui vuole andare al Real, che ha messo sul piatto 180 milioni di euro. Però Leonardo dice di no perché che sono dei criminali.

E poi c’è stata la Superlega, anzi no, ma mi sa di sì. Chalanoglou che sembra in trattativa col Milan da 3 mesi e il giorno dopo è già sui cartelloni con la maglia dell’Inter. La Juve compra Locatelli dal Sassuolo con un accordo che sembra una “offerta volantino” di Mediaworld. I diritti TV sono finiti a Dazn, ma c'ha più buffering di youporn ai tempi del 256K e Salvini dice che ci vorrebbe una class action.

Io e mio padre non siamo mai andati d’accordo. Troppo diversi. Negli ultimi anni a casa dei miei avevamo litigato male e non ci parlavamo più.
L’unico momento di tregua era quando giocava il Milan.

Era il Milan di Ancelotti, quello degli Invicibili. Pirlo quello vero, Seedorf, Nesta, Maldini…
Guardavamo le partite con la tessera prepagata di Mediaset Premium, sul divano in salotto. Smettevamo di contare le sigarette più o meno al quarto d’ora del primo tempo. Non ci dicevamo una parola. Non un commento sulla partita. Lui ogni tanto bestemmiava e dava del culo nero a Seedorf. In effetti pure io lo mandavo abbastanza affanculo.

Ci sono partite di cui ho un ricordo vividissimo. Una su tutte, il ritorno di Champions con lo United. “La partita perfetta”.
Ricordo il diluvio. Ricordo i gol, direi tutti bellissimi. Rooney che chiede un rigore per una mezza rovesciata finita male. Gattuso rasato che fomenta il pubblico con uno smorfia di fatica. Ancelotti che a tratti sembrava volesse alzarsi, mollare il calcio per sempre e aprire una trattoria sulla Paullese.

Ricordo Kaka a centrocampo, subito prima dell'inizio della partita, con i capelli fradici.
Si gira a guardare l’arbitro, in attesa del fischio di inizio, con una cattiveria, una intensità negli occhi che fanno spavento.

Avevamo già vinto e ancora non lo sapevamo.


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