Ma fatemi il piacere...AZZ...!!!

La stagione estiva escursionistica si sta avviando alla conclusione qui da me in Ossola. Anche quest'anno il Soccorso Alpino, e tutte le altre associazioni di volontariato che collaborano, sono dovute intervenire tantissime volte per soccorrere e portare in salvo persone infortunate. Il più delle volte interventi causati dall'assoluta impreparazione di "gentaglia" che senza nessuna preparazione e conoscenza del territorio si mette nei guai.

Ovviamente sono per così dire favorevole a questi interventi; se una persona si infortuna ha comunque diritto di essere soccorsa, indipendentemente dalle condizioni che hanno causato l'intervento dei soccorritori.

Sarei inoltre favorevole, e non sono l'unico a pensarla così almeno dalle mie parti, ad una sorta di "gettone" di pagamento: ti fai male? Ok noi veniamo a tirarti fuori dai guai, però devi metterci del denaro, del tuo denaro. Come avviene da anni nella confinante Svizzera dove, se viene richiesto l'intervento dell'elisoccorso, si deve pagare diverse centinaia di Franchi Svizzeri.

Non chiedetemi a questo punto di quantificare il balzello in Euro, ma ritengo che ciò possa contribuire a responsabilizzare i molti escursionisti che affrontano percorsi e sentieri pericolosissimi senza nessun tipo di protezione, mettendo poi a repentaglio anche l'incolumità di chi viene in tuo aiuto.

Per farvi un esempio calzante di quanto ho finora scritto, vi segnalo un recentissimo episodio facendo riferimento ad un articolo uscito in questi giorni in Ossola.

"Avevano deciso di compiere un giro ad anello nella zona dei Bagni di Craveggia ma si sono attardati. All'imbrunire sono scattate le ricerche da parte del soccorso alpino vigezzino. Tutto alla fine si è comunque risolto bene per un uomo e una donna milanesi, sui trent'anni. I soccorritori dalla Piana si sono incamminati verso la bocchetta di Moino quando hanno notato delle luci provenire dalla zona del Gabun: si trattava proprio dei due escursionisti che stavano scendendo a valle facendosi luce con i loro telefonini. Tutto, come si diceva, si è alla fine risolto bene con il ritorno a valle, prima della mezzanotte."

Non conosco benissimo la zona dell'intervento, ma siamo comunque a quote relativamente basse, intorno ai 1600 metri. Quindi da quanto si legge questi due "esperti" conoscitori del territorio hanno affrontato una lunga camminata certamente partendo nella tarda mattinata, non riuscendo poi a rientrare a causa del buio.

Adesso la "sparo" grossa: sono cazzi tuoi, arrangiati, bivacca all'aperto e al mattino rimettiti in marcia verso il luogo di partenza.

Così la prossima volta parti prima, con adeguato abbigliamento e non rompi più i coglioni, asan!!!

Giudizio troppo drastico il mio? Forse, ma è il mio pensiero in merito.

Incontro troppa gente impreparata e ciò mi fa davvero imbestialire...

Ad Maiora.


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