Queste cose fanno venir meco la malinconia.   

[...] Però poi si annoiavano moltissimo, soprattutto in metropolitana a osservare la gente che non sa mai dove mettersi perché ha sempre paura che gli altri la guardino, o quelli che vogliono far capire agli altri che loro se ne infischiano di tutto, o quelli che vogliono far capire agli altri che loro sono stanchissimi di tutto.

Queste cose facevano venir loro la malinconia.

Poi facevano venir loro la malinconia gli automobilisti che suonano il clacson per far vedere che loro hanno fretta; quelli per strada che spingono per far vedere che vanno per i fatti loro; quelli nei bar che discutono di cose che non interessano a nessuno, solo per far vedere come sanno parlare; quelli che ridono quando non c'è niente da ridere, solo per far vedere che hanno capito tutto; quelli nei negozi che guardano da un'altra parte, per far vedere che loro non hanno tempo da perdere; le donne che guardano da un'altra parte per far vedere che si lasciano ammirare, ecc.

cit. dal libro "Narratori delle pianure"

Impiegò piu di sette anni a tradurre l'Ulisse di James Joyce in una nuova versione che Einaudi pubblicò nel 2013.

Non era nuovo a tradurre, tempo prima, nel '99 lo fece con uno degli ultimi romanzi di Joseph Conrad, ovvero il bellissimo "La linea d'ombra" da cui Andrzej Wajda trasse il film omonimo del '76.

Tra gli altri più conosciuti (almeno da parte mia), di cui fece la traduzione, ricordo: "Le avventure di Tom Sawyer" di Mark Twain, "Il richiamo della foresta" di Jack London, "Bartleby lo scrivano" di Herman Melville e "I viaggi di Gulliver" di Jonathan Swift.

Oltre che scrittore e poeta, fu anche documentarista e docente in varie Università internazionali, in quella di Bologna (al DAMS) tra gli altri ebbe come allievi Pier Vittorio Tondelli,, Andrea Pazienza, Freak Antoni ecc.

Di lui lessi il suo primo libro pubblicato molti anni fa da Einaudi solo perchè c'era una prefazione di Italo Calvino e s'intitolava "Comiche", ma dovrei rileggerlo poichè è scivolato nel dimenticatoio, poi m'ero ripromesso di leggere altri suoi scritti, senza però mantenere la promessa se non per degli articoli che pubblicava sul "Manifesto".

Han dato oggi notizia della sua scomparsa a Brighton, viveva ormai da parecchi anni in Inghilterra e avrebbe compiuto 85 anni lunedì prossimo, si chiamava Gianni Celati... e niente, ma mi andava di ricordalo anche qui.

p.s. Va da sè che mi cercherò i suoi libri per arricchire la mia ebookeria e se riesco anche i suoi film/documentari per arricchire i miei viaggi da fermo (o da infermo).


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