10 Storie di musica (non solo perdenti). 1) Carl Wilson Carl Wilson "Heaven"
Brian era il genio folle, Dennis quello bello e dannato e Carl? Carl era quello timido e grassoccio.
Ma aveva una voce che sembrava di cristallo. Se ne accorsero solo dopo un po', ma se ne accorsero tutti. Chiunque abbia amato "God Only Knows" (e chi non ha amato questa canzone è solo perché o è sordo o non l'ha mai ascoltata) lo sa di cosa è capace "quella voce".
Lui ed i suoi fratelli, insieme a Mike Love ed Al Jardine misero su la più grande pop band di tutti i tempi. Gli ci volle un po' per farsi prendere sul serio, era il più piccolo. Componeva poco: i suoi primi pezzi apparvero solo a partire da "Surf's Up", ma - a poco a poco - venne fuori: prima divenne la prima voce del gruppo e poi (quando Brian fu rapito dai suoi demoni) si caricò il gruppo sulle spalle. Fece due dischi solisti "Carl Wilson" e "Youngblood" il cui unico difetto era di essere troppo "normali". Ma provate ad ascoltarli! (almeno "Heaven" il suo maggior successo). Perché questo fu il suo problema: era normale. Ma come mai, perché i demoni che tormentavano Brian e Wilson a lui lo lasciarono in pace? Forse Murry, il loro padre-manager-padrone con lui fu meno invadente, forse lo protesse il fatto di essere il più giovano o forse la verità è che lui era il più forte di tutti.
Non a caso gli dedicarono un disco: "Carl and the Passions" - "So Tough". E lui era davvero "so tough".
Nel '97 gli dissero che aveva due tumori, uno alla gola ed uno al cervello. Ma la band aveva dei concerti da fare, degli impegni da mantenere. E lui, quegli impegni, li mantenne; nonostante la chemio, nonostante la fatica. Nei concerti, tra un pezzo e l'altro, dovevano farlo sedere e, spesso, dargli l'ossigeno.
Mamma Wilson aveva tre figli.
Brian, il genio folle. Dennis, quello bello e maledetto. E Carl.
Carl, quello timido e grassoccio.
Con una voce limpida come il cristallo.
E con due palle d'acciaio.
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