#hundredcities (21) assemblea musicale teatrale - venezia Nel suo bel libro "Il mio amico Giorgio Gaber", pubblicato a settembre e che ho appena terminato di leggere, Gian Piero Alloisio racconta che Stefania era una sua cugina molto bella con cui da adolescente passava molti pomeriggi e di cui era segretamente innamorato. Poi passarono gli anni e lei si sposò. Un giorno di primavera del 1978, mentre Alloisio si trovava a Venezia per un concerto con l'Assemblea Musicale Teatrale, come gruppo spalla a Francesco Guccini, Alberto Canepa lo chiamò e gli disse di telefonare subito a sua mamma a Genova. La madre gli disse che Stefania era morta di parto in ospedale; il bambino per fortuna si era salvato. La notizia colpì Gian Piero che scrisse di getto una canzone che raccontava la storia di Stefania inframezzata con le sue impressioni su Venezia, la città in cui si trovava in quel momento. Passarono i mesi. Una sera d'estate a Siracusa, dopo un concerto proprio la sera in cui l'Argentina di Mario Kempes aveva vinto i mondiali (e Flaco giustamente festeggiava con abbondanti brindisi), Alloisio fece sentire la canzone a Guccini, che rimase molto colpito: in quel periodo Angela, la sua seconda moglie, era incinta di Teresa. Il brano che era stato depositato da Alloisio solo per il testo (non essendo ancora iscritto alla SIAE come compositore), mentre la musica era stata firmata da Bruno Biggi, bassista dell'Assemblea Musicale Teatrale, subì alcune piccole modifiche al testo da parte di Guccini (che così lo cofirmò) e venne incluso nel suo album del 1981 "Metropolis", con una breve intro di chitarra arpeggiata. Prima però apparve la versione cantata da Alloisio, che apriva il bel disco "Il sogno di Alice", il terzo dell'AMT, nel 1979. (cit. Vito Vita Vito Vita | Facebook )
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