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#icattivi
Sweet Home Chicago
“Dove il popolo mangia e beve, persino dove adora, lì di solito c'è fetore. Non bisogna entrare in una chiesa, se si vuole respirare aria pura.” (Nietzsche).
Odore di zolfo (Rock e satanismo, parte 1).
Ecco, se proprio me lo devo immaginare – il vecchio Lucifero – io me lo vedo con la faccia di De Niro che fa Louis Cyphre in “ascensore per l’Inferno” mentre si sbuccia quell’uovo…
E me lo vedo come se la ride pensando a tutti quegli imbecilli truccati come dei coglioni che lo invocano facendo tutti quei growl e quelle facce cattive…
Non che non ci sia orrore, non che non ci sia cattiveria, non che non ci sia bestialità, ma quello è il lato stupido e banale del Male. Con quello lui ci lascia giocare gli uomini….
Certo ci sarebbe da dire sul rapporto tra rock e satanismo, certo andrebbe indagato il ruolo di un Anton LaVey nella cultura underground dei ’60, certo qui e là un poco di puzza di zolfo si è sentita…
Ma il resto è stata più che altro cosa di mascherate ridicole, buffoni da circo, puntine rotte su dischi ascoltati al contrario e storiacce per far spaventare i bambini!
Però se c’è una musica (ed una sola) che io mi immagino che possa accompagnare il vecchio Louis, mentre si sbuccia il suo uovo è questa: il canto rauco di Robert Johnson, quella voce che viene dal buio profondo, quella musica che parla di dolore senza redenzione.
Il bluesman che vendette l’anima al diavolo.
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Mr. Robert Johnson, raffinato artista che in ventinove dipinti musicali traccia finemente vividi chiaroscuri mettendo la firma ad un’opera complessiva che racchiude in sé, simbolicamente, la sua terra d’origine, il Mississipi: la polvere delle strade, la ruggine delle fatiscenti ferrovie, il cotone delle sterminate piantagioni, l’odore del whiskey nei vecch… di più
Canzone 04 - Sweet Home Chicago