Riprendendo la geniale idea di @[Alemarcon] di riprendere la geniale idea di @[Martello], mi permetto di fare, come ulteriore calcio nei cogl...ehm anticipazione delle rubriche che inizieranno tra una settimana, una classifica dei peggiori album di Antonello Venditti (dal 1991 al 2015 ed escludendo "Dalla pelle al cuore" del 2007) dal meno inascoltabile all'apice della diarrea assoluta.

N°1: "Goodbye Novecento" (1999)
Ed eccoci giunti alla chicca. Il gran visir di tutti i dischi orribili di Venditti. L'apoteosi di tutta la merda che costui preme sul mercato dal 91 ad oggi: "Goodbye Novecento", ossia un addio al millennio ormai arrivato all'alba del suo tramonto. È un disco che tenta di staccarsi dai precedenti, utilizzando arrangiamenti più chitarristici e meno elettronici, e cercando di dare la nuova "svolta", passando (o meglio, cercando di passare) dalla canzonetta melensa (alla quale si era adagiato da ormai 10 anni) alle tematiche riflessive ed impegnate. Risultato riuscito? Ma certo che no! Anzi, riesce ad essere pure peggio dei due dischi precedenti, che almeno, pur essendo di un livello generale bassissimo erano partiti per essere pop senza troppe pretese... e se le presunte canzoni impegnate sono cose come la title-track, "In questo mondo che non puoi capire" o "Fianco a fianco" allora preferisco di gran lunga "Ogni volta" e porcate varie. Ma il punto è che in questo disco è contenuta anche la canzone d'amore più mielosa, becera ed insopportabile non solo di Antonello, ma probabilmente di tutto il cantautorato italiano...

Il cazzolavoro del disco: Che tesoro che sei
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