Vulisseve pruvà quaccos'e nuovo?
Un giro (per forza di cose non esaustivo) nello straordinario patrimonio musicale napoletano.

Renato Carosone-O Pellirossa

Se Murolo è la fonte, Carosone è l'ultima ansa del fiume.
Con Carosone si chiude la "golden age" della canzone napoletana. Carosone è l'ultimo dei "classici" (nessuno si stupirebbe di trovare in repertorio una "caravan petrol" al fianco di una "fenesta vascia" o di una "core 'ngrato"). Dopo di lui ottimi interpreti ed anche alcune belle canzoni, ma nessun "classico" (qualcuno dice Pino Daniele? Non scherziamo! Di Daniele vi dirò quello che penso - se a qualcuno può interessare - nel prosieguo di questa ressegnetta).
Ed è stato anche un grande innovatore!
Il suo swing non si giustappone semplicemente o si somma al melodismo mediterraneo ma si innesta in modo originale e personalissimo. Carosone non somiglia a nessuno e nessuno somiglierà più a Carosone.
Ma non bisogna mai sottovalutare l'apporto dei musicisti della sua band. Carosone portava sul palco una macchina da musica splendidamente oliata e perfettamente calibrata; musicisti di prim'ordine capaci di performances uniche - e non solo per i loro tempi! - primo fra tutti quel Gegè Di Giacomo, batterista di livello europeo che in questo video è anche cantante, vero cuore pulsante di una delle band più importanti del nostro paese.
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