Ricordato che nel 2004 John Zorn compose oltre 300 temi per il progetto Masada e che ha poi affidato (o sta tuttora affidando) all'interpretazione di musicisti vari al fine (e questa è la mia opinione...) di valorizzarli al meglio ed evitare di darne una lettura eccessivamente standardizzata, diciamo che il settimo volume di quello che è stato denominato "Book Of Angels", e che nel caso specifico prende il nome di "Asmodeus", trova una concretizzazione più che dignitosa per mezzo di un terzetto di rilevanza notevole capitano dal chitarrista straordinario Marc Ribot.

E dove i suoi compagni di avventura rispondono ai nomi di Trevor Dunn (al basso; Mr. Bungle, Fantômas, Naked City, Melvins, ecc.) e G. Calvin Weston (alla batteria; Ornette Coleman, James Blood Ulmer, Tricky, The Lounge Lizards, ecc.). Parlare di power trio è il minimo che si possa fare, specie se si applica tale definizione a un contesto hard rock (il jazz è sovente lontano), dove la fisicità prevale sui ricami, ma dove il tutto è figlio di un intelletto sempre agile nell'abbinare inventiva e ricchezza di contenuti strumentali con una lucidità interpretativa sopraffina. Nel caso specifico delle dieci tracce la scelta è stata quella di privilegiare un'esecuzione in cui la "forza" dei tre strumentisti potesse emergere con nitidezza, andando, da un lato, in una direzione più omogenea e persino monolitica e, dall'altro, verso un sound capace di imporsi in virtù di uno spessore di fondo.

In considerazione di ciò mi sentirei di consigliare l'acquisto dell'album a tutti coloro i quali, pur operando scelte sonore in ambito avanguardista, però tendono a preferire i suoni corposi e robusti, anche perché qui ne troveranno parecchi!

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