Album del 1995, "Afraid of Sunlight" si pone come via di mezzo tra il ritorno ad atmosfere più tipiche del progressive, realizzato con il precedente "Brave", e gli stimoli per così dire modernisti, che caratterizzeranno i lavori successivi.
L'album, a parte alcune eccezioni, ha un tono generale piuttosto crepuscolare, intimista, e in questi casi, o si riesce a trasmettere efficacemente i sentimenti che si vogliono lasciar trasparire con la musica, o si scade nel noioso, o peggio...
Ma i Marillion sono un gruppo da sempre abituato a veicolare emozioni con la musica, e anche in questo "Afraid of sunlight" non mancano di certo.

L'iniziale "Gazpacho" si muove su binari consueti per la band; il brano scorre via piacevolmente, sottolineato dagli abituali arpeggi "flangerati" di Rotherey, mentre "Cannibal Surf Babe" è una sorpresa: la ritmica e la chitarra è hard rock, ma sia nel refrain che in altri frangenti del pezzo, si evocano (e dato il titolo era forse prevedibile) i cori e controcori dei Beach Boys; il risultato è un gustoso crossover, doppiamente gradito proprio perché dai Marillion non te lo saresti aspettato....
Repentino cambio di scena con la magica "Beautiful", un lento da standing ovation, se volete, da manuale della "perfetta ballata". Il cuore dell'album è però la mini-suite "Afraid of sunrise/Out of this world/Afraid of sunlight", di grande fascino, e solo parzialmente scalfita da una parte centrale forse un pò troppo al "rallentatore"; in essa comunque, l'atmosfera crepuscolare e malinconica di cui accennavo in precedenza, raggiunge la massima espressione; il crescendo finale, però è quasi liberatorio, con Steve Hogarth al top della condizione, autore di una performance vocale appassionata e toccante.
"Beyond you" mantiene, pur nella sua diversità, toni espressivi analoghi, ed infine "King" è un finale carico di tensione, intriso di amarezza.

"Afraid of sunlight", in conclusione, non è probabilmente una pietra miliare nella storia gloriosa dei Marillion, ma è un album che può vantare motivi di indubbio interesse per la particolare carica emotiva che lo pervade, tradotta egregiamente in musica da artisti di levatura superiore.

 

Carico i commenti... con calma