Dopo aver ascoltato tutte le tracce di “Magneti” viene spontaneo chiedersi per quale motivo abbia partecipato a Sanremo (ormai ridicolo) con un piccolo gioiellino come "Un altro posto nel mondo" naturalmente eliminata dalle sagaci giurie sanremesi.

"E’ stato un attimo" apre in maniera egregia il disco del cantautore catanese. Segue "Anni selvaggi" con flauti e archi che riecheggiano atmosfere fiabesche andando ad omaggiare la sua terra d’origine la Sicilia. Terra siciliana omaggiata anche in "Sulu" cantata in dialetto. Altro gioiello è "Qualcosa brucia ancora". Seguono i piacevoli fiati di "Santa Maria La Guardia" e l’ottima e nostalgica “il mondo in bianco in nero”.

La title-track "Magneti" parla della metafora fra fisica dei magneti e l’attrazione dello spirito. Voglia di serenità e pace in “Addio alle armi”. Degne di nota le melodie di “Ultramarino” e “Malintesi”. Questo bellissimo disco si chiude “Open space” che leggendo tra le righe è una sorta di promessa di evoluzione sonora costante.

Insomma Magneti è un disco pop piacevole, delicato e di classe immensa e la voce di Mario Venuti risulta notevolmente migliorata rispetto ai precedenti lavori ed è una nota positiva insieme alle spendide melodie e ai testi. Un disco che vale la pena di essere ascoltato.

Elenco tracce e video

01   È stato un attimo (03:20)

02   Addio alle armi (04:12)

03   Anni selvaggi (03:45)

04   Qualcosa brucia ancora (03:32)

05   Un altro posto nel mondo (04:10)

06   Santa Maria la guardia (03:23)

07   Ultramarino (03:30)

08   Sulu (04:06)

09   Magneti (03:38)

10   Il mondo in bianco e nero (03:32)

11   Malintesi (02:21)

12   Open Space (04:02)

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Altre recensioni

Di  jack86

 È bello sapere che esistono ancora delle canzoni che sono in grado di evocare emozioni e sensazioni senza aver bisogno di strafare.

 La musica avrebbe bisogno di sempre più artisti autentici e Mario Venuti è uno di questi.