Marvin Pontiac nacque nel 1932, figlio di padre africano e madre bianca di New York. Inizia a suonare fin da piccolo, anche se non esistono suoi dischi reperibili prima di questa raccolta. La sua leggenda è nota a tutti e tantissimi musicisti importanti lo osannano. Negli anni '70 inizia a soffrire di problemi psichiatrici, fino a perdere del tutto la salute mentale e finire in un istituto mentale. Muore travolto da un autobus nel 1977. FALSO! Marvin Pontiac non è mai esistito, altro non è che un alterego dietro al quale si cela John Lurie (Lounge Lizards), che si è inventato tutto per questo album, procurando anche foto false dell'artista per il booklet davvero inquietanti. Questa storia è uno dei punti di forza di questo fantastico album, che riesce ad avvolgerlo in una incredibile aura di mistero.
14 canzoni stupende difficili da etichettare in qualche genere, in bilico fra la musica africana e il blues delle metropoli americane. Difficile non lasciarsi contagiare dal ritmo blues irresistibile di "Runnin' Round", o dall'atmosfera avvolgente e misteriosa di "Rubin" o ancora dal ritornello appiccicoso e accattivante di "Little Fly". Curiosa anche la stravagante sonorità di "Power". Fra le altre tutte comunque molto belle degne di nota: "Small Car", "Sleep at Night", "Bring Me Rocks", "Pancackes" e la stupenda traccia di chiusura "No kids".
Che altro dire: album splendido, ottimo lavoro John... ehm... Marvin!
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