Dove siamo, nel 1981 o nel 2025?...Più volte mi è venuto il dubbio riguardando, oggi pomeriggio, questo capolavoro.
Un classico del resto parla al mondo suonando sempre le stesse corde che poi nella malgama del tempo potranno essere diversamente percepite.
Protagonista e visionario del mondo che cambia, Massimo Troisi, parla al futuro con leggerezza, con dolcezza e quella timidezza che lo contraddistinguono. Il mondo è guardato con gli occhi di un bambino che apprende velocemente e risolve i problemi che davanti gli si pongono fino a cambiare l'esistenza di chi incontra.
Anche fare l'autostop è pericoloso nel mondo fuori, potresti trovare un folle suicida, è invece bellissimo come la follia sia trattata con leggerezza e compassione.
Gaetano è un "profeta" che ci mostra tutti i peccati e le virtù del mondo moderno con larghissimo anticipo. La storia è semplice, un uomo che comincia ad esplorare il mondo fuori dal suo guscio senza pregiudizi. Lasciare il nido e prendere consapevolezza delle dicotomie del mondo per ribaltarne le prospettive è un tema molto spirituale.
La religione viene trattata in molte scene. I dialoghi col prete americano che diffonde la "parola" sono meravigliosi e dissacranti anche quando si parla di San Francesco, intoccabile in genere ma ridotto ad un rompiscatole per gli animali.
Gaetano non è pronto per avere una relazione con una donna forte, trainante e moderna ma alla fine con la sua delicatezza ci riesce pensando anche a tenere un figlio che potrebbe non essere il suo.
Da riguardare sicuramente lo avevo visto molti anni orsono e non me lo ricordavo affatto.
E' necessario rimetterci in discussione per quelli che siamo diventati per portare avanti il mondo che già era scritto.
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