A volte le voci di corridoio ingannano.
Ed è questo che precisamente è successo al sottoscritto. Troppo crudeli erano state le avvisaglie di alcuni colleghi, su questo disco e sulla sua reale consistenza. Precisiamo subito: Non è affatto un capolavoro, ma non è per niente da buttare! Anche perchè si parte, o almeno di dovrebbe partire dal presupposto che dove Mustaine mette mani, qualcosa dal cilindro tira sempre fuori, almeno sul piano personale. The System Has Failed è più di un semplice lavoro musicale:
E' un aspro disappunto alle manovre americane degli ultimi anni, condito da un profondo sconforto verso il circolo vizioso che si nasconde dietro finti politicanti avidi di potere e denaro. E sul sapere trattare argomenti così pesanti con sarcasmo e acidità, Dave Mustaine è MAESTRO.

Partendo dalla "solita" cover, che ritrae un po' tutta l'allegra compagnia, critica verso un sistema bugiardo: G.W.Bush naturalmente porta la bandiera, i "coniugi" Clinton non sono neanche distaccati e tra un collaboratore e un talebano si scorge anche la figura di Arafat (la buonanima). Così anche il contesto del disco prende forma. Non è un "Rust in peace", lo si sapeva da tempo, ma si avvicina più ad un "Countdown To Extinction". Le sonorità non sono trash (a parte "Kick the Chair" che decolla e non atterra più), però sanno tanto di cocktails heavy metal-hard rock 80's, shakerato con la malizia che conradistingue il leader indiscusso di questa band, ormai unico sopravissuto a 20 anni di line up, disintossicazioni, critiche, pietre miliari del metal, anni di decandenza, interminabili tour e vari problemi fisici.

A proposito di line up: i nuovi arrivati dimostrano le loro doti senza nessun timore. Chris Poland dimostra la sua bravura, anche se sotterrato da Dave nella gara di chi fa più assoli. Vinnie Colaiuta è la vera sorpresa: imposta il suono e dà un ritmo deciso ad ogni canzone, con la precisione e la potenza di un batterista che si rispetti. Il basso di Sloas deve convivere con i due già citati corridori su chitarra, ma quando si fa sentire non sfigura. "Blackmail The Universe" apre i battenti e la batteria chiude il sound. Poi ci pensa Mustaine ( We can't go to war/ Remember that "Vietnam thing"). In tutti i pezzi troviamo assoli molto interessanti, netta risposta di Dave agli ex compagni Metallica (St.anger, ndr). "Die Dead Enough" non è male, forse troppo "techinazzata". "The Scorpion" ha un inizio impostato e un ritornello simil-power. "Back In The Day" è la cosa migliore del disco: inizio molto analogo ad "Holy Wars", tanti assoli, testo dedicato al metal e un finale in puro stile Maiden! "Tears In A Vial", "Something That I'm Not", "Truth Be Told" (dove viene nominato addirittura Bin Laden!!) e "My Kingdom" sono inutili e banali."Shadow of Deth" è un momento alla Morbid Angel con tanto di "Auxilium meum a Domino" iniziale. I 39 secondi di "I Know Jack" non disgustano, anzi. Carina "Of Mice And Men".

L'album è più che sufficiente comunque, però bisogna prima capire che siamo nel 2005 e i bei tempi son lontani. Bisogna quindi accontentarsi di un gradito ritorno. "Il Leader" ha detto che questo album è l'ultimo canto del cigno e che il tour ufficiale in corso sarà l'ultimo.
Ma fidatevi, non dategli retta... quello è tutto egocentrico...

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