E’ bello quando un’idea la senti prendere forma. Mi piace il caffè, ma più del sapore trovo appagante sentire l’acqua salire di un piano, bussare timidamente alla porta di alluminio e fare prepotentemente l’amore con la polvere tritata. Succo amaro, l’idea, che nasce per un istante tutto da bere. E da scrivere prima che sparisca giù, nell'esofago. 

Un interista in una classe di juventini e milanisti. Gli anni’ 90 a scuola. No, non sono stati uno spasso: lunedì come una tragedia durata più di 10 anni. Il momento di svolta nel 2004. La Grecia. Cazzo la Grecia, che gente come i fratelli Laudrup non li aveva mai visti nemmeno con il telescopio Hubble, vinse gli Europei riempendo di giocatori inutili i campionati del vecchio continente. In quel momento capii che la svolta era dietro l’angolo: se la Grecia aveva vinto gli europei la mia Inter poteva davvero farcela. La dimostrazione che la fortuna era davvero cieca. 

E’ il primo film di Mel Brooks e ci sono inciampato quasi per caso.

Datato 1968, “The producers - Per Favore Non Toccate Le Vecchiette” è un gioiellino invecchiato in maniera invidiabile. Il principale motivo risiede nella bontà di una sceneggiatura originale che definire brillante, specie per il tempo, è davvero un eufemismo. Un ex grande produttore di spettacoli teatrali di Broadway è ridotto a rivangare il suo passato glorioso e fare il puttaniere con ricche e aitanti vecchiette di mezza NY per sbarcare il lunario e produrre, grazie ai loro assegni, spettacoli che puntualmente fanno pietà. Sembra che sia un condannato, finché un revisore contabile in via indiretta gli fa intravedere una possibilità assurda per raggranellare un mucchio di soldi. Realizzare con minor spesa possibile uno spettacolo colossale da un milione di dollari di infima qualità, intascandosi così tutti i soldi elargiti dalle vecchiette e non spesi per la produzione teatrale. Condizione necessaria per la riuscita del piano: che il lavoro sia un totale fallimento e non generi profitti. Ma in questo Max Bialystock, che non vede un successo da decenni, è un vero fuoriclasse. Il migliore sulla piazza ed il piano sembra perfetto.

Caccia aperta quindi all'immensa porcata, al copione più orrendo che sia mai stato scritto per poi darlo in pasto al peggior regista sulla piazza ed all’interpretazione senza senso di attori allo sbaraglio al loro esordio sul palcoscenico. Ma se è vero, e lo sanno bene Grecia e Danimarca, che la fortuna talvolta è cieca è altrettanto vero che la sfiga nella maggior parte dei casi ci vede benissimo!

Ritmo veloce e frizzante, gag a profusione con una spettacolare estremizzazione di tutti i personaggi più importanti, senza tralasciare una grande cura anche a quelli di contorno come la meravigliosa segretaria chicane, la portinaia ed il regista. Il vecchio ed affabile produttore navigato riesce a malleare come calda argilla il giovane contabile un po' come aveva fatto Gassman, qualche anno addietro, ne “Il Sorpasso” con lo studente di giurisprudenza. Grande cura ai minimi particolari, per una comicità mai volgare frutto di un copione ispirato e creativo avvalorato dalla prova maiuscola di Zero Mostel e Gene Wider. Insegnassi recitazione, farei vedere agli aspiranti cominci le scene e le mimiche facciali di questi attori. E la punta alle loro matite, cazzo, dovrebbero farla diverse volte tanti sarebbero gli appunti da prendere.

Un film quindi sull’imprevedibilità e l'irrazionalità del successo. Quest’opera ha aperto la strada a moltissimi altri lavori che in maniera più o meno riuscita hanno cavalcato la medesima struttura: la sfortuna come portatrice di sarcastica, bastarda ed inaspettata giustizia. E tra una risata e l’altra una bella fotografia alla società di quel periodo. Che a distanza di 40 anni, leggendo i giornali e guardandosi un po' in giro, non sembra essere poi cambiata molto e ci fa capire quanto Mel Brooks fosse avanti rispetto ai suoi tempi.

Vicino ai livelli di "Frankenstein Junior" e "Alta Tensione", anche se incomprensibilmente poco conosciuto, “The Producers” è un titolo che vi consiglio caldamente di cercare o rivangare se ne conservate uno stinto ricordo.

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