Merzbow è un personaggio che, con maniacalità che ha dell'estremo, continua imperterrito da anni a percorrere la via dell'a-musicalità; per ogni sua creazione volta le spalle a tutto quello che è sempre esistito in musica e. . . fa musica, distruggendo la musica: noise, harsh-noise.

Cycle è tra i lavori più rappresentativi del Merzbow più sperimentale e contiene due tracce per una durata di un'ora e dieci circa. La prima, più affine al periodo analogico, è distruttiva, epocale, mastodontica eppure meno estrema e più calibrata di molti altri suoi lavori. I suoni sono infatti assai più granitici e "compatti" e meno squillanti e perforanti. "Cycle Part 2": illuminazione. Una suite fatta di ambient noisescapes ed elettronica avantgarde che svela una sensbilità e un'acutezza che, nonostante la premessa d'estremità congenita della musica di Merzbow, arriva ad essere perfino inaspettata.

Campionamenti d'ogni tipo si inseguono in un'apoteosi di stranezze che giocano a infrangere i limiti in un paesaggio musicale del tutto destrutturalizzato che culmina in un finale. . . dolce (!). Un campionamento acido ma raffinato dal gusto malinconico chiude l'esperienza Cycle. E finalmente si riprende fiato increduli di fronte al fatto che un nuovo Mozart è tornato a dare genuinità al mondo della musica (ed è tutto quello di cui quest'arte ha bisogno).

Elenco e tracce

01   Cycle, Part 1 (29:56)

02   Cycle, Part 2 (39:53)

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