Serata indimenticabile quella di giovedì. Uno spettacolo indescrivibile, favoloso, degno del nome Metallica.

Fa abbastanza freddo, la gelida temperatura si aggira intorno ai 2-3 gradi. Arrivo a Casalecchio di Reno, insieme ai miei tre compagni di avventura, intorno alle 18:00 e ci apprestiamo a fare la fila nell'intasatissimo ingresso 6. Dopo varie peripezie, tra cui due bottiglie di vodka (limone e pesca, tanto per fare un mix), svariati "fumogeni" e un servizio di ordine da schifo, entriamo al palazzetto intorno alle 20:30 perdendoci così una buona parte dell'esibizione del gruppo spalla, i Godsmack.
La band di Eddy Sulla offre una buona prestazione, riscaldando il pubblico con un sound duro e malato. I giochi di luce e il finale-tribale con le due batterie che ruotano a 360° sono le vere chicche dello show. Il cantante attua una vera e propria campagna pro-Metallica e riesce a stupire con la sua voce ulcerosa. Senza dubbio un buon gruppo.

Ma ora veniamo al sodo!!!

Mi faccio spazio insieme alla compagine, riuscendo ad arrivare ad una quindicina di metri dal palco a ridosso della prima vasca. Vedo abbastanza bene e la scenografia è quella del Sanitarium Tour con i teschietti stile “St.anger”.
Il Palamalaguti è gremito forse come non mai: le gradinate sono cariche e il parterre per più di 3/4 è pieno.
Il consueto inizio con “The ecstasy of gold” scalda le ugole dei presenti.
Si ode l’incalzante riff di chitarra di “Blackened” e incomincia l’apocalisse…
Alla prima sferzata di batteria si accende il riflettore su un dominante Ulrich (con vistosa pancietta da alcolista) e man mano spuntano i restanti cavalieri. Un pogo assurdo stringe i presenti e la tagliente canzone brandisce tutto il resto.
“Gimme fuel, gimme fire, gimme that which i desire” e cosi incomincia la caricante “Fuel”.
Viene rievocato “Kill’em all” dal grande Hetfield , “Seek and destroy” è la giusta penitenza.
La prima ballad è “Fade to black”, che dal vivo con gli accendini accesi è uno spettacolo a parte.
Incominciano i brani del nuovo album. Prima la struggente “Frantic” e poi la poco seguita “Dirty Window” con il nuovo assolo ideato da Hammet.
“Sad but true” è uno stacco fra le new song. Come da copione, viste le setlist dei concerti svoltisi per l’Europa nei giorni precedenti, “The Unnamed Feeling” viene proposta dal quartetto più in forma che mai.
Una bella canzone che vede protagonista un James rabbioso e tuonante.
Il popolo metal però non è per niente sazio e aspetta che il passato ritorni per sconvolgerli nuovamente. Ed ecco arrivare un trio che qualsiasi amante metal sogna. “Harvester of sorrow” con lo stop-and-go accompagnato dalla ola fa sognare (e pogare). Hetfield è un vero dio, massiccio e feroce. Sopraggiunge il vero delirio quando incomincia quella “canzoncina” chiamata “Master of puppets”.
Contenti? No carissimi…le tenebre entrano nell’impianto mentre esplode furente “Battery”. L’aria è calda, se si guarda in su si nota una vera e propria foschia di fumo, mista a sudore e puzza in generale.

Piccola pausa, ci sta tutta.

Si riprende con “St.anger”. Il pubblico canta e poga, nonostante non venga proprio amata come song.
Altra ballad, ma questa volta la sorpresa è grande. Lars prende la chitarra, Kirk la batteria. Inizia “Nothing else matters”, anticipata da un duetto memorabile. Inizia “Creeping Death” e si esalta la folla. E’ impressionante come il pubblico poghi quasi ininterrottamente per tutto il concerto.

Un'altra pausa e poi…

Si odono degli spari e rumori bellicosi. È lei, la regina della ballad: è “One” semplicemente magnifica! Provo emozioni forti, quasi uniche. Il mio cuore palpita fortissimo e sento i brividi ascendere per la schiena. Qualcosa di impossibile da descrivere.
Si continua. I Metallica compiono sfracelli e sul palco sono padroni, riuscendo anche a scherzare. Trujillo scimmiotta e zompa da una parte all’altra trascinando anche il resto della truppa. Micidiale si rivela “Enter Sandman” urlata da tutti ed eseguita a manetta (mi èanche arrivata una gomitata bastarda)! Tantissimi applausi che sembrano concludere la serata.
E invece no!!
“Am i evil?” e successivamente “Hit the lights” concludono il concerto magnificamente. Gli applausi si sprecano e siamo tutti in piedi (noi c’eravamo già..) per ringraziare la band.

Sono sfinito e sudatissimo. Non ho voce, ho una sete incredibile e incominciano a sentirsi nella schiena e nelle braccia i seguiti del pazzo pogo. Mi sono anche raffreddato poiché sono uscito fuori con la maglietta dei Metallica a maniche corte (furbo,vero?).
Ma la cosa importante è che il Palamalaguti sia crollato sotto le note infuocate dei quattro cavalieri dell’apocalisse, tornati dall’inferno per devastare il mondo e per regalare ancora emozioni indescrivibili.

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