Primi anni '90, i Nirvana sono all'apice del successo, i Pearl Jam non sono da meno, i Metallica pubblicano "The Black Album", il capolavoro assoluto della band capitanata da James Hetfield, tutta la scena rock vive un periodo magico.

Un anno dopo l'uscita dell'album nero, il 5 novembre 1992, i Metallica si esibiscono in Inghilterra, a Birmingham, una delle città più abitate della Gran Bretagna. Registrano "Live In Birmingham NEC", non è un album ufficiale, è un bootleg, quindi un pezzo pregiato, è suonato in un palazzetto dello sport perciò l'acustica non è di altissimo livello. Il suono è rimbombante, ma davvero vale la pena ascoltarlo perchè sembra di essere lì quella grigia e umida sera di Novembre, dove solo la chitarra di Hammett può riscaldarti.

Dopo il pezzo di apertura "Enter Sandman", cioè uno dei pezzi più rappresentativi del Black Album, scoppia "Creeping Death", quasi 7 minuti di canzone dove esplode la voce dell'allora giovane Hetfield e dove la chitarra di Hammett inizia a piangere!
"Sad But True" e "Wherever I May Roam" sono ottime, ma 'acusticamente di mediocre livello', sembra che il palazzetto sia pronto per cadere su se stesso da un momento all'altro.
Troppo forte il sound della band per una struttura così 'delicata'.
Inizia la quiete, inizia l'"Unforgiven" che trascinerà i centinaia di fans in un vortice dove tristezza, passione, rabbia e rancore danno vita ad una miscela magica che rende questi minuti di ascolto, i più belli del concerto, fin troppo emozionante.
Scivolano via i minuti, scivola via anche il nero di "Fade To Black", buona performance, ma sound un pò strozzato da condizioni ambientali obbligate.
Viene sommersa da fittissimi applausi l'interminabile "One", 12 minuti di sentimento e magia, il punto più alto del disco dopo "The Unforgiven".
L'ultimo minuto è dedicato ai ringraziamenti e alle dediche, non è ancora finita, ma il più purtroppo è stato già dato.
Un tantino stanchi, un tantino sudati, la band si esibisce in "Am I Evil" e in "Helpless".
Anche in questo caso l'assenza di spazio fa da muro ad un incredibile suono ben articolato.
Il pezzo finale è la funambolica "Stone Cold Crazy", in questo pezzo c'è ancora tanta voglia di suonare, di sorprendere, di urlare.
La registrazione si chiude con: "thank you very much, good night", la semplicità con cui il live volge al termine è sorprendente.
In quanti lì presenti avranno risposto: "thank you very much too, gods of rock!!!"; beh io non c'ero tra loro, avevo solo 5 anni, ma a distanza di quasi 3 lustri ringrazio loro per quella sera indimenticabile e per ogni album da loro registrato.
Invito al commento chi possiede questa perla musicale, invito alla ricerca e all'ascolto chi ancora non ha avuto il privilegio di ascoltarla e capirla.

La stella mancante è dovuta solo ad una qualità sonora poco più che mediocre.

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