Buonasera di nuovo, oggi qualcosa da fare ce l'avrei (dovrei studiare greco e latino), ma non ho voglia, per cui mi impegno a recensire questo controverso album.
Inizio specificando che sono un grandissimo fan dei MetallicA, ma non della loro musica dopo "Load". Quest'ultimo è passabile, "Reload" è una brutta copia del precedente, di "St Anger" non riesco a spingermi oltre la traccia 4 senza piangere e "Death Magnetic" è semplicemente inutile, un copia e incolla.....
Ma passiamo alla recensione.
"Metallica" è un album di transizione, di cambiamento, l'album che fece sfondare il quartetto e portò le masse al metal e il metal alle masse e direi che è una nota positiva. Altra nota positiva, una cosa che colpisce subito dopo un primo ascolto dell'album, è una grande presenza del basso dopo la totale assenza nell'album precedente (che rimane il mio preferito però).
Il Black Album si apre con la celeberrima Enter Sandman, non credo ci sia molto da dire a riguardo, è tratta da un fumetto di Neil Gaiman che io odio, ma è molto meglio.
La seconda traccia è Sad But True una delle canzoni più belle mai incise dagli Horsemen (che quegli stronzi di Kid Rock e Snoop Dogg hanno rovinato) e che presenta un notevole giro di basso, vedi sopra.
Si prosegue con Holier Than Thou, una delle prime canzoni nelle quali Hetfield parla della sua infanzia, e negli album seguenti scasserà talmente tanto le palle con la sua infanzia che sarà come viverla di persona.... Bella canzone comunque, più dura delle precedenti.
The Unforgiven è la ballata "track 4", capostipite di una lunga generazione di merda, che fa pensare ad Ennio Morricone e ad uno spaghetti western. L'ultima ballata decente dei MetallicA, comunque inferiore a tutte le precedenti.
Wherever I May Roam, la traccia sei, si apre con atmosfere orientaleggianti ed è una delle canzoni migliori del cd, parla di un uomo/fantasma che è destinato a vagare per il mondo.
Segue Don't Tread On Me, inno alla guerra, c'è un notevole lavoro alla batteria di Ulrich e al basso, niente di speciale o significativo ma molto piacevole da ascoltare
Con Trought The Never, gli Horsemen riprendono un lavoro terminato con The Thing That Should Not Be e riprendono a parlare del mitico Lovercraft. Nulla da dire, carina come la precedente.
Arriva quindi Nothing Else Matters che ci fa capire la direzione della band a quel tempo, che è una completa ballata, una canzone introspettiva unica e bellissima, penso lo sappiano tutti. La canzone che portò i MetallicA al successo.
Tiene testa alla ballad la traccia 9, Of Wolf And Man, spesso sottovalutata, semplicemente fantastica.
La Traccia dieci è The God That Failed, ennesimo ricordo dei genitori di Hetfield. Si apre con un intro di basso e batteria e sfocia in una potenza notevole. Bellissima canzone, una delle migliori assieme a Wherever I May Roam.
La penultima canzone è My Friend Of Misery, con un notevole intro di basso che in origine doveva essere più lungo, per il resto è carina, nulla di speciale.
Chiude l'album la marcia di The Struggle Within che si apre in modo teatrale con una bellissima chitarra e sfocia in un ritmo veloce e thrash. Forse l'ultima vera canzone dei MetallicA.
Considerando l'album alla fine si spiegano le sue vendite e secondo me è, assieme a "Master Of Puppets", il più rappresentativo dei 4 di Frisco, che ormai sono inutili a se stessi e agli altri.
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