Indie. Pop. Rock. Elettronica. New wave.
Questo è in sostanza, in appena sei parole, il contenuto di questo esordio, datato 2003 e firmato Metric, quartetto canadese caratterizzato da una voce femminile che a tratti ricorda quella di Shirley Manson dei Garbage e a tratti Karen O degli Yeah Yeah Yeahs. Alcuni componenti della band (come la cantante Emily Haines) hanno collaborato al secondo lavoro dei Broken Social Scene, ottima band uscita di recente da un vastissimo (anche se non completamente valido) panorama indie. Questa collaborazione non può far altro che spingere l'ascoltatore a dedicare un minimo di attenzione a questo interessantissimo e ancora per molti ignoto quartetto.
Il disco suona molto vario. "Old World Underground, Where are You Now?" è un album di non facile classificazione, dal momento che contiene generi diversi tra loro ma molto ben amalgamati, che rendono questo lavoro uno dei più interessanti e particolari degli ultimi anni.
"IOU", brano di apertura, è una canzone di genere inclassificabile, dalla struttura molto complessa. Pop-rock-elettronico di 4 minuti con incursioni di basso rapide poi lente poi di nuovo rapide, batteria e tastiere che conferiscono tempi sempre più nevrotici alla canzone, la quale all'interno presenta intermezzi lenti e repentini cambi di passo.
"Hustle Rose" è un episodio, forse l'unico, che suona veramente come i Broken Social Scene di "Forgot It In People", con basso incalzante e batteria tirata per tutti i 5 minuti.
"Succexy" suona come suonerebbero gli Yeah Yeah Yeahs dopo aver ascoltato a ripetizione Strokes e Bloc Party, con ritmica abbastanza veloce e coinvolgente.
I brani con i quali ci si può fermare e calmare per un pò sono "On A Slow Night" e "Love Is A Place", ballate pop-rock la seconda delle quali ci riporta alle atmosfere delle ultime 3 tracce del disco degli Yeah Yeah Yeahs.
E proprio con l'ultima traccia del disco ci troviamo davanti al gioiello, la perla del disco. Appena due minuti di chitarra e voce da brividi, peccato che per il momento se li filino solamente ad "Extra" di AllMusic...
Ma già con "The List" e "Dead Disco" si torna a scuotere testa e gambe come nei migliori college-party a base di punk'n'roll, con due pezzi dal ritmo decisamente sostenuto.
Sembra strano che riviste come l'NME, impegnate con cadenza mensile a spingere gruppi, gruppetti e gruppucci indie made in UK e non, non abbia sponsorizzato minimamente questa band, il cui valore è ancora tutto da misurare e valutare ma che hanno realizzato due anni fa un album decisamente buono, vario, poco ruffiano (solo "Succexy" dà a tratti l'impressione di essere radiofonico) e che non ha nulla da invidiare a molti lavori usciti quell'anno (vedi Audioslave, Korn, Hot Hot Heat, Athlete, Skin e tanti altri).
Il primo esame è stato passato con disinvoltura, ora bisogna dare continuità a quanto di buono fatto finora (anche se un disco è troppo poco per giudicare una band) e non eccedere in esclamazioni del tipo "I nuovi Tizio", "I nuovi Caio", "Band dell'anno" e roba simile.
Il tempo ci dirà se è solo un fuoco di paglia o un gruppo su cui puntare. Per ora opto per la seconda, ma con queste ultime band di solito si fa presto a cambiare idea...
"...True beautiful one
What have you gone and done
I can see all your moves are new
Tell me what did that salesman do to you..."
Carico i commenti... con calma