Una perla rara del Progressive, due volte dimenticata, è questo "Progress" del batterista Michael Giles. Due volte perché registrato nel lontanissimo 1978, ma pubblicato solamente 24 anni dopo, ovvero in un momento di relativa riscoperta del genere e per opera della King Crimson Family, quasi un tributo al grande batterista della sua prima formazione...... Poi purtroppo ricaduto nel dimenticatoio almeno a giudicare da questo sito fortemente "progressive oriented". Giusto quindi rendere onore a Michael Giles, già artefice assieme a Ian McDonald nel 1970 di un altro lavoro di grandissimo livello, l'omonimo album prodotto in seguito alla loro prematura uscita dai Crimson, e che raccoglie in "Progress" un gruppo di musicisti di primissimo livello a partire dal fratello Peter al basso, già presente in "McDonald & Giles", il poliedrico Geoffrey Richardson formatosi guardacaso nei Caravan ed in seguito diventato asse portante della Penguin Cafè Orchestra ed infine l'esperto Dave MacRae di provenienza Matching Mole; tutto ciò basta per comprendere come la vena di Canterbury scorra ancora nitida e vivida in quest'album.

"Progress" è il titolo evocativo di un viaggio, figurativamente quello del compositore di tutte le musiche e testi, compiuto a bordo di un treno come si può facilmente dedurre dalla copertina dell'album e durato una giornata intera come suggeriscono i titoli dei dodici brani che lo compongono e che ho tradotto letteralmente per sempllificare la fruizione della recensione. Viaggio che inizia regolarmente all'"Alba" coi raggi del sole che lentamente illuminano l'orrizzonte al pari dell'accordo degli strumenti che pare caratterizzare il primo brevissimo brano, la "Partenza" ci coinvolge subito in un brano di stretta osservanza Crimson dove Michael la fa da padrone e ricorda i suoi natali musicali, confermati dalla potenza strumentale del successivo "Rolling" (del treno) quando entra in funzione alla grande il fratello Peter, mentre Michael ci descrive le caratteristiche di questo viaggio solitario in buona parte ideale. Circostanza evidenziata dal breve "Sogno Giornaliero" che lascia spazio ad un brano in puro stile Canterbury quale il "Movimento" del nostro mezzo di trasporto verso il mare occidentale dove in una giornata festiva i bambini giocano sulla spiaggia, evidente luogo ideale ove fuggire dalla città.

La "Giornata di Mezza Estate" è il momento centrale dell'opera caratterizzata dall'ossessivo arpeggio al piano elettrico di Giles a dettarne lo sviluppo reso onirico ancora in perfetto stile canterburiano dal flauto di Richardson in sottofondo, un pomeriggio soleggiato pieno d'immagini celestiali che introduce il riflessivo "Progresso" difficile da rendere meglio che dai padri del genere ed abilmente mescolato con una vena Canterbury, notevolmente ravvivata dalla sezione fiati composta da Martin Drover alla tromba e Pete Thoms al trombone: un brano degno di una tesi di laurea su questo genere di musica: tanto è ricco di influenze e richiami ai generi citati ed ormai al tramonto all'epoca della sua produzione. Il testo di "Progress" interroga sul perché siamo sempre di corsa, ci affrettiamo per ogni cosa persino per acquistare il biglietto giallo di seconda classe in possesso del nostro viaggiatore verso una stazione ad occidente, è questo il Progresso che vogliamo e che ormai richiede 34 ore al giorno?

Dopo il travaglio per avere tanto progresso, finalmente un momento di relax al giungere del "Tramonto" deliziosa ed armoniosa composizione sorretta da lieve coro elettronico di sottofondo ancora in perfetto stile Canterbury; si esce poi dagli schemi e forse dal binario di partenza con "Shunter" ovvero il Manovratore (della locomotiva) quando Michael ci da un saggio delle sue notevoli qualità suonando ed assemblando tutti gli strumenti con solennità e ritmo prima di passare a "Rocking" dove chi pensate entri in scena al sax tenore? Tal Jimmy Hastings veterano anche lui dei Caravan, dei Soft Machine, degli Hatfield and the North e dei National Health, insomma un testimone completo del genere! Ciò nonostante per me questo pezzo, suona perfettamente Gong........

Il viaggio sta per finire, ma Michael ci dà un altro saggio della sua bravura con lo strumento preferito, confermandosi un batterista di serie "A" nel descrivere il "Sogno Notturno" in preludio all'"Arrivo" in questa città occidentale idilliaca dove tutto è musica, suoni, armonia e perfezione ben descritte dalla voce di Catherine Howe, caratteristiche pienamente riflesse nella qualità del brano finale di questo splendido lavoro, che ha un'ottica critica sulla modernità, ma fondamentalmente positiva a differenza del messaggio cupo rilasciato a piene mani dai primi King Crimson con cui il nostro eroe perse ben presto la sintonia.

Un album che rilascia sonorità di altissima qualità, complice probabilmente anche la ricostruzione tecnica del 2002, ma che ha un difetto fondamentale: l'attuale irreperibilità, figlia del fatto che non venendo alla luce nel 1978, perché rutenuto perdente in quell'epoca, la produzione e distribuzione del CD nel 2002 fu assai limitata. Insomma "Progress" si può ritenere un vero e proprio pregiato pezzo da collezione che ha raggiunto quotazioni piuttosto elevate sul mercato dell'usato e varrebbe senz'altro la pena avere nella propria discoteca progressive.

Molto gradevole la grafica evocativa del viaggio, mai compiuto da Giles che rimane sulla piattaforma con tutte le custodie dei suoi numerosi strumenti. Giudizio che limito filtrando il facile entusiasmo prodotto dalla "scoperta" o riscoperta di cotanto album.

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