Che anno fantastico il 1974, cari amici miei...
Mentre usciva "Diamond Dogs" di David Bowie, "Sheer Heart Attack" dei Queen e "Country Life" dei Roxy Music, avveniva il debutto solista di Mick Ronson con questa perla, sempre restando in quel colorato panorama che era il Glam.

Mick Ronson, il nostro Ronno, è conosciuto maggiormente per i suoi importantissimi contributi come musicista per Bowie, in studio e sui meravigliosi palchi. Chitarrista ma non solo, arrangiatore e spesso anche pianista e corista, presente in alcuni tra i più importanti dischi del Duca Bianco: "The Man Who Sold The World", "Hunky Dory", "Ziggy Stardust", "Aladdin Sane" e "Pin Ups". Da citare assolutamente il suo ruolo in "Transformer" di Lou Reed, come musicista e produttore, sempre insieme a Bowie.
Insomma, ce ne sarebbero di cose da dire sulla sua breve ma sicuramente intensa vita (muore a 46 anni nel 1993 di cancro al fegato), che purtroppo non viene mai ricordata o non tutti ne sono a conoscenza.

"Slaughter On 10th Avenue" è un disco che mi ha impressionato da subito, quasi come "Here Come The Warm Jets" di Brian Eno, che considero uno dei miei dischi preferiti in assoluto.
Solo sette brani, tra qualche pezzo originale, qualche cover e qualche interpretazione personale, ma 35 minuti di impeccabili arrangiamenti, melodie e variopinti sapori.

Tanta l'influenza di David Bowie e di Annette Peacock: Ronson propone "Growing Up And I'm Fine", un brano scritto da Bowie stesso ma di cui non esistono registrazioni della versione originale, molto probabilmente proveniente da qualche outtake di pochi anni prima, intorno all'era di "Ziggy Stardust". La voce di Ronno spesso ricorda il timbro del Duca (e non sarà l'ultima volta che sarà possibile sentire questa somiglianza), ma la prestazione è eccellente.
Come lo è la cover della Peacock di "I'm The One", il più stravagante tra tutta la tracklist, e il suo arrangiamento di un classicone come "Love Me Tender", dal quale ne esce un'interpretazione molto tormentata ed emozionale (piano e assolo di chitarra estatici).

Il puro spirito Glam Rock trasuda da "Only After Dark", pezzo originale scritto assieme a Scott Richardson, che con la sua intraprendenza e sfacciataggine prepara il campo ad un brano che farà sorridere tutti noi Italiani... e sto parlando di "Music Is Lethal", una cover di "Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi..." di Battisti con testo in Inglese gentilmente offerto da Bowie. Cosa possiamo aggiungere ancora? Bisogna solo star in silenzio e contemplare.
Dopo aver sorriso, però, sarà davvero un'impresa trattenere le lacrime all'ascolto delle piangenti note di questo brano, tra i più emozionanti di Battisti/Mogol.

Poi tocca ad un brano originale della premiata ditta Ronson/Bowie/Richardson con "Pleasure Man/Hey Ma Get Papa", due brani uniti tra loro nella loro diversità: infatti il primo è un pezzo d'ispirazione fortemente Blues e il secondo più di matrice Glam, dal mood molto più allegro.
Conclude l'opera la title-track strumentale "Slaughter On 10th Avenue", un'interpretazione del balletto omonimo composto da Richard Rodgers, in cui Ronson può tranquillamente mettere in mostra le proprie caratteristiche come chitarrista, con cavalcate elettriche ed acustiche e tanto pianoforte.

Chiedo venia per il "track by track" ma ogni brano necessitava almeno una menzione, visto il numero dei brani totali.
Comunque merita davvero un ascolto, non ve ne pentirete se siete dell'ambiente... in caso contrario, mi prendo tutta la responsabilità.

Carico i commenti... con calma