Le sorprese non finiscono mai. Ero alla ricerca di notizie su “Van Halen - tutta la storia”, libro edito dalla Tsunami Edizioni e, saltando di pala in frasca mi è capitato, tra death metal e quant’altro, di incappare in un cantautore italiano (http://www.italiadimetallo.it/recensioni/17853/mimmo-parisi/i-tipi-duri-non-scendono-dal-treno) e nel suo ultimo Cd, ormai pubblicato alcuni mesi fa. Cosa ci facesse un cantautore lì non riuscivo proprio a capirlo. Il titolo informava deciso: “I tipi duri non scendono dal treno”. Oddio, non è il primo pensiero che venga in testa a chi si alza al mattino in attesa di una giornata di lavoro. Comunque, via, la domanda del perché questa categoria (ma esistono poi?) non si permetta di scendere da Italo o da qualsiasi altro treno, mi è passata dalla testa. Tuttavia, mi son detto, facciano pure quello che vogliono, l’importante è che non chiedano soldi in giro. Voglio dire che girare su ‘sto cazzo di treno costerà pure, o no? E , se tanto mi da tanto, qualcosa mi dice che questi ‘tipi duri’, gira e rigira, potrebbero passare dalle mie parti a chiedermi un sostegno pecuniario per sostenere la loro eterna corsa. Comunque e per approfondire, ho cercato di capire il senso che il cantautore emiliano, Mimmo Parisi, ha voluto dare al titolo del suo album. Dunque e cercando sulla rete, sono riuscito a trovare delle spiegazioni: “ ‘I tipi duri non scendono dal treno’ vorrebbe essere una specie di nuovo aforisma o apoftegma, che starebbe a indicare coloro – i tipi duri – che portano comunque avanti un progetto personale. Che voi siate ciabattini, filosofi, imitatori di un altro imitatore o qualunque altra figura improbabile, dovreste portare avanti l’eventuale parola data; insomma: dal proprio progetto non si scende! In nessun caso”. Questo il diktat del cantautore. Che dire, in un mondo canterino dove si continua a lottare e piangere per amori non corrisposti (che ti verrebbe da dire, ma cambia ragazzo o ragazza se non ti considera, no?), uno che se ne viene con un programma del genere, fa la differenza. Comunque, i brani hanno un buon tiro. In special modo la title track “I tipi duri non scendono dal treno”, rock e melodica quanto basta. Poi “Angelo del rock”, un ringraziamento a chi ha”inventato” il rock e la ballad “Ci sarà pure un’isola”. C’è perfino un brano che strizza l’occhio al metal, “Non ti guardare mai dietro”. Di solito, per me, il cantautore è un tipo che con la chitarra fingerpicking o col pianoforte arpeggiato, mi racconta di se e delle sue sfighe, ma, tutto sommato, ci può stare anche quello con la Stratocaster e il Marshall come Mimmo Parisi.

Tracklist: I tipi duri non scendono dal treno, Ci sarà pure un’isola, Angelo del rock, Nella notte, Ma fatti un viaggio su Marte, Bambino, Non ti guardare mai dietro, Controvento, Sembri Frozen, Solo 5 minuti, Eppure brilla la luce.

Label Edizioni Musicali e distribuzione: Videoradio (Ricky Portera, Alberto Radius, Andrea Braido, etc.).

Carico i commenti... con calma