Eccolo qui Willy, seduto su una poltrona, magrissimo, perfetto chicano con denti ricoperti d’oro, camicia di lamè viola chiusa per nascondere il tatuaggio del gatto blu ed il nome Tootsie, cravattino sottile nero, giacca nera, ciuffo da roker anni ’50, baffetto sottile da seduttore, sguardo… Oh, che sguardo! Fisso su una donna fortunata, di cui si vede solo il braccio sinistro ricoperto da un guanto di pizzo molto intrigante… Dopo cosa succede? La maschera da “Eyes wide shut” di Willy lei gliela sta togliendo? Willy rinuncerà alla mano della ragazza che ama? Lei le darà una “one good reason”?

E’tutto nel testo (e nella splendida copertina) del brano in apertura di Coupe de Grace “Give Me One Good Reason”, un trascinante rock’n roll romantico intriso di soul con pianoforte, assolo di sax iniziale e la band che è perfettamente conscia di suonare con l’anima, mentre Willy che implora con la sua splendida voce ooh baby dammi una “good reason”… Perché Willy vuole accettare questa ragione, ce lo dice con le parole di Eddie Hinton soul man degli anni ’70 in “Help Me To Make It (Power of a Woman's Love)”, classica ballatona soul in cui si riconosce che il potere dell’amore di una donna può cambiare un uomo e lui vuole questo… Ma c’è una minima possibilità di fare l’amore, forse domani? “Maybe Tomorrow” pone questa domanda, “Teardrops Must Fall”, altra splendida ballata con sax e cori in evidenza presagisce una pioggia di lacrime, poi …So in Love Are We , Love Me Like You Did Before, fino a End of the Line

Nel 1981 Willy dopo il gatto blu, cambia casa discografica e band e pubblica questo Coup De Grace, un disco, tanto per cambiare, d’Amore con la A maiuscola, di rock romantico, soul, di passione e rock’n roll.

Willy con Coupe De Grace pubblica il suo capolavoro, un classico senza tempo che poteva essere inciso negli anni ’60 o ieri, disco che è e sarà nella mia lista da portare nella isola deserta.

Purtroppo come spesso accade in Usa vende pochissimo, mentre in Europa è un mito. Un tumore al pancreas ce l’ha portato via 10 anni fa, ma noi lo frequentiamo e continueremo a farlo attraverso i suoi dischi, semplicemente perché lui smuove le nostre anime e sa come parlare al nostro cuore.

E non ho mai detto per tutta la recensione che Zelig di Bisio usava un suo pezzo come sigla… Ops!

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