I Miura sono la conferma che i cosidetti "gregari", anche nella musica, molto spesso sono la vera anima di un gruppo. A questo punto molti di voi si chiederanno chi sono costoro? I Miura sono il gruppo formato dalla sezione ritmica dei Timoria all'indomani dello scioglimento. Diego Galeri e Illorca, rispettivamente batterista e bassista del gruppo bresciano, tra i maggiori esponenti del rock italiano degli anni novanta, giungono con questo "Croci" alla seconda prova discografica del loro nuovo progetto.

Se i due leaders dei Timoria, Pedrini e Renga, hanno tentato il successo pop, con poca fortuna il primo e con un consenso travolgente (a parte la gran voce a volte inspiegabile) il secondo, Galeri e Illorca uniscono le proprie forze a Killa, già chitarrista nei grandi Alligator e dei Zona e sfornano nel 2005 il debutto "In testa", album degno di menzione ma chissà perchè passato in secondo piano. Testi interessanti, rock melodico ma graffiante, aperto alle più disparate influenze, grunge, psichedelia, stoner e funk mischiato come i migliori Timoria sapevano fare.

Purtroppo il destino ha giocato un brutto scherzo ai Miura, subito prima l'uscita del disco, un brutto incidente automobilistico, coinvolge i due ex Timoria. Galeri esce quasi incolume, per Illorca la situazione è più grave del previsto. Rimane in coma per un lungo periodo. Ancora ad oggi le sue condizioni non sono delle migliori, ma sembra che piano piano si stia riprendendo. Questo incidente ha voluto dire sospensione delle attività del gruppo e dei progetti, pochi live per promuovere il disco e si sa quanto la sede live al giorno d'oggi sia vitale per un gruppo.

Tre anni di duro lavoro, hanno riportato i Miura in careggiata. Assoldato un nuovo cantante, Max Tordini (ex Mesas) a sostituire il precedente Jack, con il contributo di diversi bassisti (tra cui Clemente dei Deasonika, Mirko Venturelli dei Giardini di Mirò, Marcello Todde dei Matra) e del grande Giorgio Canali, come produttore artistico, i Miura danno alle stampe un secondo lavoro che conferma quanto di buono l'esordio lasciava trasparire. Convivono benissimo il rock-stoner con punte psichedeliche come  l'iniziale "Linea di confine", la critica al mass-media tv di "Semidei" e la dura, soprattutto nelle liriche "(Quello che volevi) L'uomo buono".

Il singolo M.A.I.A., un rock melodico con la contrapposizione tra la voce maschile di Tordini e quella dell'ospite femminile Lubjan (presente anche nella traccia "Vile"), con un pò di fortuna sarebbe potuta diventare una buona hit. Altri ospiti graditi sono Moltheni, che presta la voce e Pietro Canali che suona piano e wurlitzer nella commovente e drammatica "Scompaio". Menzione ancora per la cover "Il cielo in una stanza" di Gino Paoli riinterpretata con piglio rock ed oscuro e per "Sassi" (Aprile 2007), scritta interamente da Illorca che con questa canzone dà un importante segno di ripresa e rinascita e penso che, quello che il gruppo voglia di più in questo momento, sia la completa guarigione del bassista per dare un nuovo inizio a questo progetto purtroppo passato innoservato al grande pubblico.

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