La Grande Famiglia è il secondo album dei Modena City Ramblers, in ordine cronologico e secondo molti anche in ordine di bellezza, dopo l'inarrivabile Riportando Tutto a Casa. Ed in effetti in questo cd risuona ancora forte la carica e la freschezza delle ballate folk, lente, malinconiche, ma anche aggressive e scatenate che caratterizzano fortemente i primi lavori di questo gruppo. La musica dei MCR è qui, infatti, in grado di suscitare una vasta gamma di emozioni, svariando su diversissime sfumature di sound e di ritmo, caratteristica tipica, a mio avviso, della musica folk; tutto questo grazie anche alle abilità ed alla versatilità dei componenti della band.

La Grande Famiglia apre con le tracce "Clan Banlieue" e la titol track "Grande Famiglia", due pezzi trascinanti, che ascoltati dal vivo (e parlo per esperienza diretta) coinvolgono il pubblico in una istantanea foga saltellante, da togliere il fiato dopo cinque minuti, a testimonianza del fatto che questo gruppo sa veramente far divertire, soprattutto dal vivo. I frequenti, bruschi cambi di atmosfera che si vivono ascoltando quest'album, forse sono elementi indispensabili per la piena comprensione delle musiche e dei testi dei vari pezzi, che sono spesso messi in risalto l'uno dall'altro, per contrapposizione: fa un certo effetto, per fare un esempio, ascoltare la melodia triste, lenta de "L'Aquilone Dei Balcani", un flauto che sembra allontanarsi sempre di più fino a diventare un'eco e scomparire, per poi ritrovarsi come catapultati nel mezzo di una festa popolare in un pub pieno di birra, sollecitati dal brio, dalla velocità e dall'allegria di "Le Lucertole Del Folk". A mio avviso alcuni pezzi, se ascoltati singolarmente, non avrebbero lo stesso sapore che assumono nel loro contesto originale, perderebbero qualcosa. Un disco, La Grande Famiglia, che sa divertire, emozionare, sensibilizza l'ascoltatore su temi d'attualità (come il popolo siciliano e la mafia ne "La Banda Del Sogno Interrotto"), che va gradevolmente a rivisitare un caposaldo della musica italiana come "La Locomotiva" di Guccini, e che chiude con due canzoni tristi, agli antipodi di com'era iniziato, due canzoni più di addio che di arrivederci, quasi a voler suggellare un'epoca d'oro, quella dei primi due album dei MCR, che ora si chiude, e probabilmente non tornerà.

Elenco tracce testi e video

01   Clan banlieue (03:54)

Il quartiere non è il massimo, vie larghe e palazzoni
qui non abita nessuno di famoso.
niente attori, nè politici, stilisti nè modelle
musicisti si ma solo quelli poveri.
Qui ho tutti i miei amici ma non c'è un cazzo di niente
tranne il bar di Mimmo e il take away cinese.
E se sei cresciuto qui e se hai ventidue anni
cominci ad avere voglia di cambiare.

Così Pablo ha rimediato un furgone arrugginito
e Aziz è riuscito a farlo andare
con un pò di soldi in tasca per la birra e la benzina
da domani ci prendiamo una vacanza. A's tulàm de d'ché!

Zen, Secondigliano, Pilastro, Quarticciolo
non c'è niente da perdere, nous sommes le Clan Banlieue.

Ce ne andremo a curiosare per le strade dell'Europa
con le multe non pagate sul cruscotto.
Pablo cerca di convincerci a tornare a Barcellona
per noi due l'importante è che si schiodi.
Scriveremo cartoline agli amici del quartiere
che si sciolgono nel caldo dell'estate.
Li ritroveremo un giorno e brinderemo al nostro incontro
ai vecchi tempi e alle nostre nuove vite.

E da tutte le provincie, d'oriente e d'occidente
dai sobborghi soffocati dalla noia
uno sciame di furgoni malconci e colorati
investirà le grandi capitali. On se taille d'icì!

Guildford, Castrovillari, Sassuolo, La Villette
non c'è niente da perdere, nous sommes le Clan Banlieue.

Erlangen, Manzolino, Isernia, Lisdonvarna, Liege, Valladolid
non c'è niente da perdere.
Voghera, Codigoro, Zandvoort, Montecavolo,
East Kilbridge, Rieti, Arcore. Nous sommes le Clan Banlieue.

02   Grande famiglia (03:01)

Vanya è nata a Algeri, è cresciuta nel deserto
ha negli occhi ancora un po' di luce d'Africa
ha vissuto a Parma, poi è partita verso il Nord
è finita tra i Bunkers di Falls Road.

Ha cantato ed ha bevuto con gli amici di Bob Sands
ora spilla Guinnes all'Onirica
cucina per i matti e gli insegna a pitturare
sorride e loro le rispondono,

GRANDE GRANDE FAMIGLIA eh eh
i tossici, i poeti, i militanti, le punk
GRANDE FAMIGLIA GRANDE eh eh
clan cooperativa posse tribù
GRANDE

Al centro Auro e Marco l'atmosfera si riscalda
per fortuna birra fredda ce n'è ancora
Ale parla di politica Fabio accorda la chitarra
I bassotti son là per fare musica.

Paolo Rossi al grande circo chiama in pista i suoi amici
ballerini, nani, comici e cantanti
falsi ciechi e domatori inservienti e suonatori
a cantare insieme "A m'inceva un caz".

GRANDE GRANDE FAMIGLIA
gli irlandesi nei pub, i delegati nelle fabbriche
GRANDE FAMIGLIA GRANDE
centro sociale casa del popolo
GRANDE

El gobbi aparece cada vez que tocamos
para pogar la musica irlandesa
y habla espanol para encantar la muchacha
e dialet quand l'è emberiegh

A Roma ci sta Paola con Ottavio e Robertina
c'è Radaski nelle bettole a Torino
a Parma Aldo e Franzo, a Dublino Andy Fitzimans
un amico in ogni porto per i brindisi

GRANDE GRANDE FAMIGLIA
le ragazze sognanti i vecchi alla bocciofila
GRANDE FAMIGLIA GRANDE
Veniamo da lontano andiamo lontano
GRANDE

GRANDE, GRANDE!

03   Canzone della fine del mondo (03:49)

04   Santa Maria del pallone (03:21)

05   L'aquilone dei Balcani (01:39)

06   Le lucertole del folk (02:13)

07   Giro di vite (02:00)

08   La mondina / The Lonesome Boatman (01:59)

09   Al dievel - La marcia del diavolo (03:26)

10   Il fabbricante dei sogni (03:19)

11   La banda del sogno interrotto (02:57)

12   La locomotiva (07:12)

13   L'unica superstite (03:52)

14   La fola dal Magalas (03:37)

15   La strada (04:14)

16   La mia gente (02:53)

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