Se un giorno vi dovesse mai capitare che alla vostra porta si presenti un vostro caro estinto, keep calm and don't scream. Respirate a fondo, ripensate intensamente a questa pagina, correte velocemente al vostro più vicino riproduttore di musica, schiacciate play alla voce artista (Mogwai), album ("Les Revenants) e tutta vi sembrerà irrealmente molto più gestibile.

I nostri carissimi scozzesi nel 2013 danno alla luce la seconda colonna sonora originale della loro carriera (dopo quella del 2006 relativa al documentario su Zidane e non considerando la partecipazione a quella di "The Fountain" di Clint Mansell), un flusso musicale in perfetto Mogwai-sound declinato nell'accezione più calma e misteriosa dove a prendere il sopravvento sono gli archi e le tastiere accompagnate da una batteria minimale. Scompaiono le frustate elettriche delle chitarre, i loro classici muri sonori, i fragorosi cambi d'umore. Non sarà la loro musica a scuotere le vostre anime ma le immagini della serie tv francese (molto bella e intrigante la prima stagione) "Les Revenants" del regista e sceneggiatore Fabrice Gobert, idea sviluppata dall'omonimo film del 2004 di Robin Campillo. I morti ritornano ma non sono i classici zombie, sono belli (o brutti), simpatici (o anticipatici), buoni o cattivi come quando vivevano tranquillamente la loro vita. Non fanno paura e questo spaventa e terrorizza il telespettatore più di mille scene di violenza con ettolitri di sangue. I Mogwai sono maledettementi perfetti, non falliscono un pezzo, disegnano atmosfere tranquille e inquietanti, melanconiche e funeste in cui il post-rock fa fatica a emergere.

Album da recuperare per tutti i fan di Braithwaite & soci, per chi li ha apprezzati soprattutto in "Come On Die Young", "Rock Action", "EP+6", per i fanatici degli zombie, per chi (alle prime armi) vuole accostarsi nella maniera più serena possibile alla loro musica. Un meraviglioso acquarello virato in blu da cui potranno emergere figure grigie, ricordi sbiaditi, lacrime represse, emozioni rimosse.

Un capolavoro minore di uno dei più grandi gruppi degli ultimi vent'anni. Incredibili come sempre, non sbagliano mai un colpo.

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