Artistici cavalieri post spaziali incendiano amplificatori con roboanti ritmiche e giochi di effetti.
Sono i Monkey 3 e vengono dalla Svizzera.
Meticolosamente mettono a ferro e fuoco la vostra idea di Psichedelia spaziale, costruendola secondo dettami ora cosmico olandesi, ora di matrice prettamente americana. Mescolano le carte passando dal fuzz alle dilatazioni morbide, unendo la liquidità di certe divagazioni oniriche ad una corposa e virulenta sezione ritmica, mai doma.
La mancanza di spunti leggittimi e propri viene sormontata dalla qualità media dei brani, mai troppo fuori fuoco e dotati di buon tiro. Le distorsioni color pece di "Bimbo" disegnano una via diretta tra solchi del piatto e cervello dell'ascoltatore, come d'altronde la carica quasi Funk di "Narcotic Jam" finisce per scuoterne la sinapsi. E se "35007" (in cui si palesa un omaggio fin troppo evidente) non fa altro che intorpidire e stordire, ci penserà il delirio anti cosmico di "Darkman's Nose" a riportare con i piedi sullo spazio.
In maniera coesa e coincisa i Monkey 3 arrivano al dunque, stritolando ogni atomo di musicalità, con la pretesa di poter dare tanto e dire molto.
E ci sarebbero riusciti se solo i 35007 non fossero mai nati.
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