Quando uno è "Contro se Stesso" (e ci compone sopra una canzone) esige il massimo rispetto. 

Specialmente in un epoca in cui le religioni monoteiste più praticate sono l'egoismo, l'egocentrismo, e l'assenza totale di autocritica. 

Specialmente quando ad affermarlo è uno come Morgan su cui chiunque sarebbe disposto a scommetterci le palle sulla sua più totale assenza di modestia.

Ma Morgan è figlio putativo di Douglas Hoftstadter (che gli ha creato pure un bellissimo ambigramma) e nipote di Epimenide.

Il suo amore per i diversi livelli di significato è, di questi tempi, secondo solo a quello per la figlia Anna Lou.

L'(auto)contraddizione è il suo pane quotidiano.

Come quando, qualche anno fà, stroncò pubblicamente e arrogantemente l'esperimento "classicheggiante" (Fleurs) del suo maestro Battiato.

Salvo poi emularlo clamorosamente qualche anno dopo con "Canzoni Dell'Appartamento" e (soprattutto) la rilettura di "Non al Denaro, nè all'Amore, nè al Cielo" di De Andrè.

In Morgan il confine fra arte e vita, finzione e menzogna, è (o almeno lui vuole che appaia) labile, come il confine di un insieme frattale, come il confine (inesistente) fra Verità e Falsità.

La musica, seppure a volte estremennte riuscita e magnificamente elaborata (come in "Una Storia d'Amore e Vanità" o la title-track) è un contorno a questo suo status mentale "filosofico".

Questo album è pienamente riuscito?

Non saprei.

Ho letto sul web che quando lo ha sottoposto alla sua ex casa discografica lo hanno definito "difficile e non nuovo".

In fondo, forse è un pò così in quanto c'e' molta canzone d'autore anni sessanta ("Demoni nella Notte", "La Verità", la stessa "Amore Assurdo") che non è nuova (Capossela la ha già rivisitata abbondantemente) e, almeno a me personalmente, riesce pesante (e quindi difficile) all'ascolto.

Ma ci sono anche le dadaiste "Animali Familiari", "U-Blue", "Da A ad A" che, chissà perchè, quando la ascolto mi dà l'impressione di trovarmi su una nave "ubriaca" e poi scopro che lo stesso Morgan la ha composta pensando ad una situazione del genere (fonte web).

E poi c'è (cantata in inglese insieme ad Aria) "Liebestod" (un matrimonio mistico fra il Bowie berlinese e il Gainzbourg di "Je t'aime").

Ora, siccome tutto quello che potrei ancora dire potrebbe annoiare, e quindi essere "Contro Me Stesso", mi fermo qui.

Alle mie prossime note, "tra 5 min" o un mese, chissà (io le mie "recensioni" non le scrivo in così poco tempo come fà Morgan con le canzoni).

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