E’ un periodo piuttosto prolifico per Steven Patrick Morrissey, che taglierà il traguardo dei sessantuno anni il prossimo maggio.

A distanza di un anno dall’apprezzato disco di cover “California Son” e a tre anni dall’ultima raccolta di inediti (il buon “Low In High School”), è il momento per l’ex Smiths di pubblicare il tredicesimo album in studio da solista, battezzato “I’m Not A Dog On A Chain”.

Prodotto dal sodale Joe Chiccarelli e registrato in Francia (Studi La Fabrique di Saint-Rémy-de-Provence), il nuovo lavoro (come confermato dallo stesso Chiccarelli) spinge Moz verso direzioni (per lui) inedite ed avventurose, senza dimenticare il proprio marchio di fabbrica. E la missione pare perfettamente riuscita, al punto che stiamo parlando di quello che forse è il miglior lavoro dell’artista britannico dai tempi dello scintillante “Ringleader Of The Tormentors”, pubblicato ormai quattordici anni fa.

Il trittico di apertura è perfettamente rappresentativo del “nuovo corso”: “Jim Jim Falls” apre tra i Charlatans più uptempo e i primi Prodigy, “Love Is On Tts Way Out” vira verso i Depeche Mode (come del resto la successiva “Once I Saw The River Clean”) mentre i quasi sei minuti dello strepitoso singolo “Bobby, Don’t You Think They Now?” (con la deliziosa partecipazione di Thelma Houston) fanno centro attraverso un electro rock con uno psichedelico solo di sax a fare da propellente.

Ci sono soddisfazioni anche per i fan degli Smiths, o del Morrissey solista prima maniera (la titletrack, “What Kind Of People Lives In These Houses?”), ma sono poche rispetto all’aria di rinnovamento che si respira quasi ovunque in questo disco, estremizzata nel clamoroso rumorismo jazz di “The Secret Of Music”, forse il brano più sperimentale nell’intera carriera del buon Moz.

Morrissey piazza un altro bel colpo e si scopre artista con una gran voglia di stupire ancora, al netto delle polemiche che accompagnano ogni sua uscita (anche questo disco pare stia avendo dei problemi di distribuzione, oltre ad un accoglienza particolarmente negativa da parte della critica d’oltremanica). Un ottimo ritorno davvero.

Brano migliore: The Secret Of Music

Carico i commenti... con calma