Lawrence, sì; quello dei Felt. Loro voce, inchiostro e uggia letteraria.
Oggi è questo, Mozart Estate, passato per Denim e Go-Kart Mozart.

Quel Lawrence che se ne stava emaciato sulla copertina di "Crumbling the Antiseptic Beauty".

Ed io col cuore aperto, sgranato, non posso che essergli grato. È questa la musica contemporanea da tenere stretta e coccolare:

Ba ba ba ba ba ba ba ba ba ba Codice a barre
Ba ba ba ba ba ba ba ba ba ba Codice a barre.


Una satira sul consumismo, rimasto unico paradigma, senza contraddittorio. Corriva più che corrosiva, ilare più che mordace. Più che di un critico, da parte di un allegro “rinfacciatore”.

Lawrence sciorina un guazzabuglio umoristico: electro pop anni ‘80, colonne sonore anni ’70 (“Grease”), vaudeville alla Monty Phyton, new wave (specie Sparks), glam rock, ritornelli bubblegum, cori che dilavano incessantemente altri cori, doo-wop, indie pop e rock.

Lo sfringuellare di melodie pop su ritmiche synth, parte però dai toni giudiziosi di ballate pianistiche e, sovente, cresce e s’enfatizza col piano barrelhouse. In un gioco spassoso e svagato, l'estetica, qui, è il tripudio di tastiere e sintetizzatori (al posto degli intrecci delle chitarre nella poetica dell'indefinito che fu dei Felt).
Poi Lawrence sgrezza schitarrate punk, suggella con drum machine i continui cambi di tempo, mentre gli interludi sbottano di battimani sintetici. Non manca qualche spallata a Kevin Rowland di “Don't Stand Me Down”, a Marc Bolan, a Mark E. Smith (a ricordare che il suo mentore, John Peel, detestava i Felt).

Tanto gioviale quanto storto, “Pop-up! Ker-ching! And the Possibilities of Modern Shopping”, colonna sonora per sobborghi dove domina l'accento cockney, spruzza a pioggia gemme colorate di volta in volta; vedi Relative Poverty, Before And After The Bar Code, I Wanna Murder You, Vanilla Gorilla.


Questo tutto è oggi Lawrence di Birmingham. Tutto come negazione dei Felt. Non di sé.

Lawrence, carne di mummia, musicista errante più che indipendente. Valente, scombinato e vagabondo. Tra idiosincrasie e impertinenze, arguzie sparse e animoso zelo.


Sto vivendo in relativa povertà
Vivo con dieci sterline al giorno
Santo cielo, dieci sterline al giorno
Sto vivendo in relativa povertà
A-wop-bop-a-loo-la
Dieci al giorno
Dai un'occhiata alle porte dei negozi, rannicchiato sul pavimento
Vedrai uomini senza futuro, sono stati spazzati via dalla guerra
I migliori ottoni britannici non faranno il culo a tutti
Non so più cosa stia succedendo.




E se ancora Lawrence riuscirà a farci credere che il culmine delle sue aspirazioni sia licenziare la perfetta canzone pop che gli garantisca un conto in banca (più del vellicato fidanzamento con Kate Moss)? Vorrà dire che è uno svitato con intervalli di lucidità.

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