Bump ahead è il giusto passaggioo dalla giovinezza energica di "Lean into it" e la completezza stilistica di "Hey Man". Questi quattro ragazzi che al tempo formavano il fenomeno Mr. Big, realizzarono un disco buonissimo, non un capolavoro come il successivo, nè pieno di quella freaschezza del precedente, ma che riunisce entrambe, appunto dando una sensazione di sospensione e di piacevole inconclusione.
Naturalmente suonato in maniere ineccepibile soprattutto dai due virtuosi Sheehan e Gilbert, e sentirli suonare e sfidarsi è davvero un piacere infinito. Si inizia con il rock puro di "Colorado Bulldog" e "Price You Gotta pay". Ottima presentazione. Migliore il primo brano, discreto il secondo, che mi ha annoiato un pò di più. "Colorado Bulldog" è un classico e meriterebbe una recensione a sè... è un piccolo capolavoro strumentale e vocale, è ritmica, energica, imprevedibile. Naturalmente dopo due brani tirati i Mr. Big, come ci hanno abituato, piazzano il ballatone: "Promise her The moon" è la loro tradizionale ballata mielosa dal testo qasi adolescenziale, ma che incredibilmente colpisce anche per l'ottima prova di un Eric Martin in forma impressionante.
Riparte il rock con "What is gonna be", discreta, nulla più. E ora arriva la troppo dolce "Wild World". Non è all'altezza di altre ballad, troppo dolce, noiosa e quasi fastidiosa, cmq, a chi apprezza il lato romantico dei nostri amerà questa scialba canzone. Si ritorna sui lidi più accattivanti con "Mr. Gone", che è comunque la solita rock-song, e si procede con l'altro gioiello del disco, ovvero "The whole world's Gonna know". Classica, semplicemente il brano rock da classifica, ma colpisce, è diretto, è semplice ed orecchiabile, e i Mr. Big nel creare queste perle sono stati dei maestri.
Certo, giocano troppo con la regola del "rock da chart", forse esagerando con "nothing but love" riprendendosi e acquistando più credibilità con l'ottima "temperamental". Per chiudere ci aspetta l'ennesima ballad, ora del tutto acustica e con il testo sempre più da ragazzini. Parlo di "Ain't seen love like that". Chiude in bellezza "Mr Big". Maestosa, con il giusto fell, il giusto ritmo e trasporto che in questo disco c'è e a volte manca del tutto. Il terzo disco per una band importante negli anni 90. Diciamo che per loro questo disco non è stato il più riuscito. Alti e bassi hanno portato ad una leggera frammentarietà, che sarebbe stata parfezionata solo con "hey man", per me il loro apice. Un buon disco, con delle perle, ma con degli episodi non proprio memorabili.
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