Mike Portnoy, nel "suo" Live@Budokan si autocelebrava elencando tutte le band che hanno prestato la loro musica a questa leggendaria Arena: i Beatles, Bob Dylan, Cheap trick, Eric Clapton, Ozzy Osbourne, e naturalmente i suoi Dream theater. Forse Mike Portnoy, in un momento di totale estasi dimentico di citare un gruppo che negli anni 90 spopolava quasi più di loro: Mr. Big.
Registrato nel 1997 (poco prima dell'addio di Paul Gilbert), questo live dei Mr. Big nel leggendario Budokan rappresenta l'apice della loro grandiosa carriera. Mantenendo ancora l'energia degli esordi, lasciando da parte conflitti interni, la band regalava al pubblico e a chi avrebbe acquistato il disco, una performance di un impatto unico. Tutto il loro Hard Rock e la loro potenza straripa da ogni riff suonato in questo live. E sentire dal vivo cantare all'unisono Martin, Torpey, Gilbert e Sheehan è un'emozione unica. Il Live parte con un intro di pianoforte, preludio azzeccato a "trapped in Toyland", una delle loro canzoni più belle, a mio avviso.
E sulle note del loro ultimo (allora) disco "hey man" si continua con la commovente "Take Cover". Il basso di Sheehan è sempre presente, la chitarra di Gilbert, tra distorsioni e delay mozzafiato emoziona come non mai. Segue, tra una insolita folla giapponese scatenata (ma si sa.. in Giappone i Mr. Big andavano forte) il classico "Green tinted Sixties-mind". Collegiale, divertente, quasi infantile, ma un capolavoro di canzone. "Jane Doe" è introdotta dal grande basso di Sheehan, che a fine canzone, si esalterà nell'introduzione di "Had Enough".
Allo stesso modo si esalta Gilbert nella successiva "Out of the underground", seguita dall'energica "Alive & Kickin'". Perte quasi immediato l'intro di "The whole world's gonna know", estratta dal buon "Bump Ahead". Eric martin canta ottimamente, forse sottovalutato, ma è una delle voci più belle dell'intero panorama rock degli anni 90. Si ritorna più nel rock&roll con "Road to ruin" e "what it's gonna be".
Eseguita alla perfezione "Fool us today". Canzone simpaticissima. ogni membro di questo gruppo è indispensabile, non posso immaginarli staccati, come invece succederà di lì a poco. Chiudono la classica "Addicted to that Rush" e la sorpresa "Suffragette City", cantata da un insolito Gilbert in versione Cantante. Il disco infine è arricchito da due bonus: "livin' like a dog" e "Ain't seen a love like that", canzoni in studio, che arricchiscono ulteriormente questo pregevole lavoro. Energico come pochi live. Suonato con le mani, con i piedi, con la testa e col cuore. Come dovrebbe essere un live. Forse Portnoy poteva citarli... Grandi Mr. Big. Chissà se ci fossero ancora oggi.
Da ascoltare, da apprezzare, e nuovamente, da ascoltare.
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