Ci sono quegli album talmente belli che li gradisci al primo colpo. Lentamente poi ne perdi l'interesse. E ci sono poi album così brutti che all'inizio ti fanno schifo e poi ti piacciono. Parlo per esempio di "Trout Mask Replica" del Capitano e di "Uncle Meat" del Baffone. Anche questo è un album fastidioso. Il ritmo lo riesci a seguire a fatica, e i pochi secondi di ritmi ballabili esplodono all'improvvisono e schizzano da tutte le parti in una miriade di suoni. Questo, cari miei, è forse uno di quei dischi che comprenderemo realmente solo tra moltissimi anni. La stessa casa discografica si rifiutò di pubblicare il disco e lo definì inascoltabile. Tuttavia questo è un signor disco e ad ogni ascolto non smette mai di stupire.

Lasciate perdere tutti quegli assurdi modi classici e vetusti di ascoltare la musica pop. Che si fottano i vari Muse o Franz Ferdinand con il loro falso sperimentalismo da quattro soldi. Questo è vera musica d'avanguardia, musica per le menti folli e degenerate, come il produttore di questo manicomio per canzoni dance incomprese, Mr. Oizo. Un uomo che dopo aver creato una dei ritmi ballabili più famosi al Mondo, stiamo parlando di "Flat Beat", e dopo averci fatto un disco pieno di inutili riempitivi, decise di cambiare totalmente rotta con questo disco. 

Sarebbe inutile fare un track-by-track (perdonate veramente l'inglesismo, lo detesto) di ogni singola canzone, il disco va più che altro valutato nella sua interezza. Purtuttavia, non mancano alcune canzoni veramente belle, anche se non nel senso tradizionale del termine. Come non rimanere affascinati di fronte alla prima traccia "Nazis", una marcia militare elettro-dance che si perde a descrivere un mondo fatto di guerra e macerie. Provate ad ascoltarla e nel contempo a guardarvi un video di una parata dell'esercito nazista. Ne rimarrete estasiati.

Segue poi "A Nun" un orgia di suoni e di voci che si accavallano e che nonostante ciò riescono a creare dopo vari ascolti un ritmo addirittura ballabile. Intelligente Danza Musica. Come non dimenticare "CPU" il cui beat ripetuto all'infinito e riarrangiato in mille modi tra battiti, rutti e ritmi tribali tecnologici ci rimanda alla mente le macerie di una società industriale ora dominata dai computer. La traccia "Berleef" presenta un beat che si ripete fino allo sfinimento, quasi a voler ridurre l'ascoltatore ad una pappa molliccia.

A questo punto il nostro povero orecchio richiede di riposare. E può farlo arrivando a metà di "Half a Scissor" che dalla sua cupezza iniziale tira fuori a metà canzone un ritmo incredibilmente ballabile. Possiamo poi nuovamente riposarsi con la orecchiabilissima "Stunt", non a caso l'unico singolo estratto da questo disco delirante.

Da segnalarsi per ultima ma non meno importante "Vagiclean" una traccia che incomincia con uno sconclusionato ritmo tribale che si conclude all'improvviso a metà canzone. Ma non disperate (d'altronde dovreste esserlo se siete arrivati alla fine del disco), dopo un minuto scarso di silenzio ricomincia. A me questa seconda parte fa venire in mente una sega elettrica che stupra un albero il quale infine orgasma dolorosamente. E a voi? 

E' giunta quindi la fine di questo disco. Tuttavia, citando il vecchio zio Frank all'inizio di Sheik Yerbouti, non posso che dire a questo disco " Va avanti e girati, sto per entrarti di nuovo dentro!"      

(Siate clementi, è la mia prima recensione)

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