C'era un tempo, tra gli anni trenta e i quaranta, in cui il Blues del Delta non si era ancora affrancato dalla sua terra d'origine: quel sud ammantato di leggende e di voodoo in cui è nata questa musica semplice e affascinante.
Quando i musicisti di colore riuscirono a racimolare abbastanza denaro per trasferirsi nelle città del nord allora il genere iniziò ad elaborarsi e al semplice cantato "down home" si aggiunsero altri strumenti prima irreperibili: le chitarre vennero amplificate e la batteria si fece sempre più presente.
Uno dei protagonisti di questa rivoluzione musicale, che sarà l'utero del nascituro Rock'n Roll, fu McKinley Morganfield a.k.a Muddy "Missisippi" Waters, un uomo fondamentale a detta di innumerevoli artisti quali Rolling Stones, Led Zeppelin, Eric Clapton passando praticamente per tutti i bluesmen moderni.
Muddy Waters studiò la lezione di Robert Johnson e degli innumerevoli locali da ballo dove questa musica veniva suonata per due lire e questo disco è una testimonianza lontana di quel periodo storico: canzoni ancora ancorate alla tradizione e distanti, ma di poco, dalla trasformazione che avverà di lì a pochissimi anni.
Canzoni come "32-20 Blues" sono cover del già citato ed immortale Johnson, "Big Leg Woman" che sprizza sesso e desiderio da ogni poro, con il classico stile chitarristico di Muddy, spezzato e nervoso, a disegnare due belle gambe tornite da succhiare.
Lo stile è di gran classe, puro blues d'annata, che ti racconta della palude facendoti volare alto; ti lascia inebetito quanta passione una musica semplice ed arcana come il blues possa suscitare, toccando le corde più antiche del nostro essere umani nati tutti dallo stesso continente: l'Africa nera e animista.
Muddy Waters: un maestro. Cercate questo disco, non ve ne pentirete.
Elenco e tracce
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