Mini-concerto di presentazione del nuovo album Absolution. Lo show si apre con Hysteria: introduzione con il basso in evidenza, la novità del nuovo album. L'effetto ricorda molto Army of Me di Björk, e qui siamo subito al nocciolo del problema, i Muse sono capaci ma ancora una volta troppo derivativi, e tendono a coprire l'assenza di uno stile davvero personale con l'energia delle loro esecuzioni.

Dal vivo il gruppo sembra sostanzialmente un one man act: Matthew Bellamy fa di tutto, vocalizzi eccessivi dietro l'ombra ingombrante di Thom Yorke, impeti elettrici, arpeggi barocchi al piano... è bravissimo ma qualcuno dovrebbe contenere questa suo stile eccessivo e dare una direzione più chiara alle sue indubbie capacità. L'effetto grottesco è dietro l'angolo, e seppure scherzando, vedendolo al piano ci viene in mente Corrado Guzzanti che fa l'imitazione di Venditti...

C'è qualche ripescaggio dei successi degli album precedenti come Bliss e Plug-in Baby, uno dei momenti più belli è proprio l'esecuzione di New Born: il suono è potente e compatto e sono presenti tutte le possibili variazioni delle composizioni del gruppo. Fra le nuove canzoni si fa apprezzare Sing for Absolution, con notevoli rimandi agli anni '80... Eppure nonostante tutti i possibili spunti negativi, il concerto è d'impatto, il muro sonoro non si sgretola, alcune canzoni sono davvero coinvolgenti... al terzo album però era lecito sperare in qualcosa di più e rimane ancora da capire se fra Placebo e Radiohead ci sia spazio anche per i Muse.

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