Uno split tra due pesi massimi del punk italiano. Roma e Bologna si incontrano quando ormai il punk tricolore ha terminato la sua massima fase di gloria e sta passando a nuovi atti: Nabat e Colonna Infame Skinhead, sempre vivi nella memoria collettiva, rimarranno ricordo di un glorioso passato. Due gruppi simili ma non uguali. I Nabat con quel timbro piratesco, l'Oi! spicciolo e il souno che sembrava registrato in un sottoscala, influenze politiche presenti-ma-non-troppo e grandi hit alle spalle come "Asociale Oi!" o "Laida Bologna". I Colonna Infame con quella voce roca e il modo di fare instransigente, il sound più hard 'n' heavy oriented e già pienamente anni '90, con tanta politica addosso e pure qualche cover dei Nabat, appunto.
Mentre una nuova generazione di punk si sta dando fare, queste due band mettono a segno uno split che non è certo il miglior disco Oi! di sempre, ma non per questo è da ignorare: esso è infatti una dichiarazione di forza e resistenza che ricorda a tutti gli skinhead del nuovo millennio da dove vengono e chi c'è nel loro Olimpo.
Prima è il turno dei Nabat, che propongono un sound muscolare e pienamente nel loro stile, con uno Steno sugli scudi a guidare una band che offre due brani carichi e zeppi di cori. Nulla di nuovo, ma promossi. Ritengo con fermezza che il vero colpo di coda dello split sia però quello di Kozza e soci, con due brani che prendono il sound degli esordi, lo rendono più costruito e un pelino meno iconoclasta, facendo due centri su due. "Nessun rispetto" ha un sound massiccio e cori potentissimi, un testo crudele e fiero. Pur dal testo scontato, si mantiene su alti livelli anche "Non ti arrendi mai" con un ritornello che tuttavia mette in evidenza come Kozza non abbia esattamente un orecchio finissimo: ma del resto per i Colonna non è una novità e i casi in cui parti cantate leggermente differenti o eseguite in modo un poco più definito avrebbero giovato senza perdere il grezzume abbondano.
Un disco memorabile: sì e no. Sì perché chi segue l'Oi! non può non conoscerlo, no perché entrambi i gruppi hanno fatto di meglio. Pertanto questa opera, dal merito più storico che artistico, si rivela un buon modo di passare dieci minuti di sano punk cantato in italiano come ci piace, qualora ci fossimo stancati di sentire la vecchia roba delle due band.
Ultime parole per la copertina, che nella sua banalità reputo veramente ben fatta e perfetta per magliette e toppe. Voto: 77/100.
Elenco e tracce
Carico i commenti... con calma