Non leggevo niente di così entusiasmante da un sacco di tempo. "Tomorrow's Kin" è un romanzo di fantascienza del 2017 e pubblicato questo mese su Urania. L'autrice è Nancy Kress, ovvero Anne Konisigor, classe 1948 e vincitrice di quattro premi Nebula e un premio Hugo e vedova del grande Charles Sheffield. Data la presentazione, le aspettative a questo punto potrebbero essere sicuramente alte, ma queste trovano poi ampia e soddisfacente giustificazione nei contenuti di un'opera fantascientifica che definisco come un romanzo impressionante e con delle caratteristiche e considerazioni che meritano l'accostamento a determinate opere di Heinlein e dello stesso Philip K. Dick. Paragoni scomodi, ma che questa opera riesce a sostenere grazie a un impianto narrativo robusto, intelligente e scientificamente accurato. Il fatto poi che si tratti di un romanzo scritto da una donna e in cui la protagonista principale sia una donna, gli conferisce una particolarità non secondaria e una ottica e una prospettiva diversa dal solito da cui raccontare gli avvenimenti.

La protagonista è una genetista di nome Marianne Jenner. Vedova, ha tre figli di nome Elizabeth, Ryan e Noah. I tre hanno un temperamento radicalmente differente tra di loro: la prima lavora nella guardia nazionale con lo scopo di proteggere i confini del paese dall'ingresso clandestino di stranieri; il secondo è un biologo, democratico, dedica la sua vita allo studio e la tutela dell'ambiente ed è ossessionato dall'impianto delle cosiddette specie invasive sull'ecosistema; Noah è un ragazzo perduto e in cerca di sé stesso. Appena premiata per una ricerca sul DNA che ha permesso di ricondurre l'intero genere umano a quella che è una unica "Eva mitocondriale", suo malgrado Marianne diventa la principale referente a un lavoro di ricerca genetica per una specie aliena, I Deneb, atterrata sul pianeta Terra per avvertire i terrestri dell'incrocio del pianeta con una nube mortale di spore che distruggerà l'intera umanità con la diffusione di una pandemia incurabile.

Acclarato lo stato di cose, tutta la comunità scientifica, a lavoro nelle strutture allestite dai Deneb, si concentrerà in una ricerca contro il tempo di un antidoto alla diffusione dell'epidemia, mentre verità sorprendenti sulla natura degli alieni (da subito oggetto di ostilità si gran parte dei terrestri) vengono rivelate.

Ma la storia del romanzo non si conclude con la ricerca della soluzione alla diffusione di questa pandemia e non vede mai protagonisti direttamente gli alieni e specialmente nella seconda parte. Si divide in due parti ben distinte tra di loro, prima e dopo l'incrocio tra la terra e le polveri stellari. La protagonista della vicenda, di volta in volta affiancata da nuovi personaggi, è sempre la dottoressa che nella seconda parte si ritroverà ad aver oramai cambiato radicalmente vita e attiva come nessun altro in una comunità scientifica in declino in una società entrata in una crisi sociale e economica apparentemente irreversibile.

Un romanzo perfettamente centrato nella realtà contemporanea degli USA e dell'intero mondo occidentale in questa pagina oscura della nostra storia e che costituisce sia il contesto in cui sono ambientate le vicende (con punti di vista differenti e peculiari espressione secondo i caratteri dei tre figli di Marianne) che la sua vera e propria ratio, sviluppato nel raffronto tra l'uomo e le implicazioni di questo strano legame con i Deneb. Ma "Tomorrow's Kin" è anche un giallo e una spy-story e un thriller mozzafiato con momenti nella prima parte che toccano materie come transumanesimo e spiritualità di derivazione Heinlein e cultura new age che non viene vista con nessun giudizio negativo oppure positivo netto da parte della autrice (chiaramente un alter ego della protagonista) ma valuta la rivendicazione di una libera scelta davanti allo stato di solitudine dell'individuo. Intuitivo e brillante, nonostante la pluralità dei temi trattati, il racconto non esce mai dalle righe e si sviluppa nella vera e propria maniera di un classico.

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